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Pensioni, Rutelli frenato dai Ds

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La Turco: sono sorpresa. Violante: vanno consultati prima gli alleati

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Lo ha precisato ieri Francesco Rutelli. «Il lavoratore - ha spiegato - ha diritto di non essere licenziato fino a 67 anni, ma ha la possibilità di andare in pensione prima». Durante il suo intervento al primo congresso regionale della Margherita delle Marche, a Loreto, Rutelli ha rivendicato il diritto della Margherita a presentare una proposta in materia pensionistica, proposta «che - ha ricordato - è stata elaborata da Tiziano Treu e Rosi Bindi, approvata all'unanimità dalla direzione nazionale». «La proposta del governo - ha detto ancora Rutelli - è sbagliata nel metodo, perché questo esecutivo ha posto fine alla parola concertazione e il risultato sono gli scioperi selvaggi di questi giorni» e anche nel merito, perché, «se passa, non si potrà tenere insieme sui luoghi di lavoro chi va in pensione nel 2007 con chi ci va nel 2008. Non si possono fare riforme con queste iniquità, che inoltre lasciano a terra i giovani». Secondo Rutelli, la proposta della Margherita contiene una serie di rimedi per «colmare il gap che potrebbe portare a uno scontro generazionale ed è graduale e responsabile nell'individuare risorse per superare questo problema in modo flessibile nell'ambito della riforma del welfare». «Credo - ha aggiunto - che abbiamo il diritto di dare idee e progetti per avere la maggioranza del popolo italiano. La nostra proposta parte da una critica fortissima al governo». A Rutelli ha replicato seccamente il presidente dei deputati dei Ds, Luciano Violante: «È bene che gli alleati di una coalizione si consultino con i compagni di strada prima di presentare proposte che suscitano perplessità in qualche punto. Sulla riforma delle pensioni quello presentato dalla Margherita non è un progetto, ma un documento, che va letto con attenzione». Tirata d'orecchie anche da parte di Livia Turco, che non nasconde il suo stupore sia per il merito che per il metodo della scelta del partito di Rutelli. Si tratta di un «tema delicatissimo» afferma, sul quale «non può vigere il principio della libertà di coscienza. È uno dei temi fondanti in un'alleanza». Di diverso avviso è il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, per il quale «è positivo che la Margherita abbia presentato la sua proposta, anche se questa è insufficiente». In ogni caso il sottosegretario giudica favorevolmente la proposta «perché conferma che il problema della riforma delle pensioni c'è, non se lo è inventato il governo». St. Mor.

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