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Confindustria, è già corsa alla presidenza C'è una rosa di candidati, ma spingono anche gli outsider. Il problema è evitare le spaccature del passato

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Qui, i past president, convocati da Vittorio Merloni, daranno formalmente il via alla «corsa» che si concluderà a fine maggio, con la nomina, da parte dell'assemblea, del nuovo presidente di Confindustria. Oggetto della riunione di domani, cui parteciperà anche Antonio D'Amato, è quello di individuare una rosa di candidati tra i quali la giunta, in programma il 22 gennaio, eleggerà i tre saggi cui spetta il compito, dopo un'ampia consultazione della «base», di individuare i nomi, o il nome, dei candidati alla guida dell'associazione. Candidati che saranno sottoposti alla giunta dell'11 marzo cui spetta la designazione del presidente che sarà poi, nominato dall'assemblea di maggio. Ma, se il via formale alla complessa procedura che porterà alla nomina del successore di Antonio D'Amato alla guida dell'associazione inizia domani, dietro le quinte le «grandi manovre» sono iniziate da tempo, come da tempo è inziata la rincorsa degli «schieramenti» in gara per collezionare quel 15% del totale dei voti richiesto ad un candidato per supererare lo «sbarramento» previsto dallo statuto. Le nomination ufficiose, che in questi mesi di dibattito si sono moltiplicate, dal numero uno di Maranello, Luca Cordero di Montezemolo, all'attuale vicepresidente responsabile dell'organizzazione che ha firmato il nuovo Statuto di viale dell'Astronomia, Nicola Tognana, fino alla neo presidente di Federchimica, Diana Bracco, cominceranno ora a venire allo scoperto. Così come, per molti, potrebbe emergere tra i possibili candidati un vero e proprio outsider. Del tutto «ufficiale», invece, l'identikit del perfetto presidente. Nessuno schieramento, damatiani-antidamatiani o singoli imprenditori, si è sottratto all'esercizio: compreso lo stesso D'Amato, che anche se non ha formalizzato nessuna nomination, ha comunque infranto la tradizione del «silenzio». «Dovrà essere una persona autonoma e indipendente nella testa, nel cuore e nella tasca» ha spiegato il leader di viale dell'Astronomia nella sua lettera d'inizio d'anno ai colleghi, auspicando che sia «un industriale che sappia rappresentare gli interessi delle imprese e coniugarli con quelli del Paese». Il ritratto è apparso un segnale chiaro per l'esclusione di Luca Cordero di Montezemolo. Ma l'esigenza più sentita è quella che il nuovo leader raccolga un ampio consenso per cancellare la stagione delle contrapposizioni e delle spaccature che hanno attraversato in questi ultimi quattro anni la confederazione.

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