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MILANO — Primo ribasso dell'anno a Piazza Affari che ieri ha fatto peggio dell'Europa sulla quale invece ...

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La giornata, partita debole, si è via via appesantita per chiudere poco sopra i minimi, col Mibtel a -1,37% e il Mib 30 a -1,55%. Scambi in netta ripresa a festività concluse, balzati a 3,4 miliardi da 1,7 miliardi dell'altro ieri. L'esito pesante della giornata è stato determinato soprattutto dalla persistente emorragia delle banche esposte in Parmalat col deciso contributo di Eni, il titolo più scambiato. Il cane a sei zampe ha perso il 3,04%, depresso da ben tre downgrade in due giorni da parte di banche d'affari. Quanto agli istituti legati al crack del gruppo di Collecchio ha trainato ancora il ribasso Capitalia (-7,54%) tallonata da Intesa (-6,86%) e nell'ordine da Mps (-4,80%), S.Paolo-Imi (-3,97%). Danni contenuti per Unicredit (-2,93%) e Bnl (-2,29%) mentre nel Midex escono parimerito in calo del 3,2% Fineco e pop Lodi inseguite da Pop Milano a -2,5%. Inverte e gira negativa pure Credem (-1,45%). Il peggioramento finale del mercato fa innescare la retromarcia a Fiat (-0,97%) che aveva rialzato la testa dopo la conferma del buy da Rasbank seguito ai dati sulle immatricolazioni. Snobbano i taglio di Csfb Autogrill (+0,68%) e fa altrettanto Luxottica (+0,32%) che non guarda a Morgan Stanley.

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