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Pensioni, l'aumento della spesa è inarrestabile

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Nell'anno quindi - secondo l'Istat - la spesa non è stata stabilizzata rispetto al Pil, anche a causa della scarsa crescita dell'economia. L'anno scorso la spesa complessiva per previdenza e assistenza è stata pari a 189.295 milioni di euro per 22,7 milioni di prestazioni (e un importo medio annuo di 8.357 euro). L'aumento complessivo della spesa rispetto al 2001 è stato del 4,6% ma se si considera un tasso di inflazione nell'anno del 2,4% l'aumento in termini reali è stato del 2,2% . Il dato è stato dovuto soprattutto al boom della spesa per assistenza (+17,2%) trainata dall'evasione delle pratiche giacenti da tempo (il numero dei trattamenti è cresciuto del 10,7%) ma anche dall'aumento degli importi medi (+5,9%) per l'incremento di una parte degli assegni a 516 euro. Il numero dei trattamenti è cresciuto dell'1,1% mentre l'importo medio è salito del 3,5%. Il 90,5% della spesa totale è stata per pensioni di invalidità, vecchiaia e superstiti (18,1 milioni). La percentuale sul Pil passa dal 14,83% del 2001 al 15,04 del 2002. La spesa per l'assistenza è aumentata del 17,2% a (da 11,7 a 13,7 miliardi di euro) a fronte di un aumento di uscite per le pensioni Ivs del 3,9%. L'aumento è dovuto in parte significativa all'accelerazione nell'evasione delle pratiche e all'aumento a 516 euro di molti trattamenti assistenziali. Nel complesso questi trattamenti sono 3,4 milioni per un importo medio annuo di 4.033 euro. Oltre la metà della spesa totale (il 51,7%) si concentra nel Nord mentre il Meridione può contare solo sul 30,8% delle prestazioni e il 27,1% della spesa. Il Centro detiene il 20,5% dei trattamenti e il 21,2% della spesa.

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