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«Agli italiani è riconosciuta la superiorità nella creatività ma va alimentata con investimenti». Assegnato a Benetton l'Oscar dell'imprenditoria

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Al Quirinale il presidente della Repubblica sferza gli imprenditori, riuniti per il premio Leonardo, e respinge la ìretorica del declino": le aziende devono «rimboccarsi le maniche" per mantenere il posto che il nostro paese merita nel mondo e gli istituti di credito devono sostenere le imprese italiane all'estero. ìI miei viaggi in Italia, con i sorprendenti esempi di vitalità di inventiva di flessibilità che trovo in ogni provincia, non mi consentono di condividere quella retorica del declino che sta diffondendosi e che rischia di fiaccare le nostre capacità, la nostra volontà di reagire", ha detto Carlo Azeglio Ciampi a una platea composta fra gli altri dai ministri Marzano e Gasparri e dal presidente di Confindustria Antonio D'Amato. «Ci sono esempi di successo anche con l'euro forte, anche con la concorrenza dell'Estremo Oriente". Il Made in Italy «è il marchio più forte del mondo. Lo dimostrano recenti ricerche: nei prodotti italiani il consumatore cerca un'emozione che gli consenta di condividere uno stile di vita, una visione estetica della qualità che è unica al mondo, inimitabile. La sfida è di mantenersi all'altezza di questa immagine. Per riuscirci si tratta solo di rimboccarsi le maniche e operare con determinazione". Una grande occasione per l'Italia sarà offerta dall'allargamento dell'Unione Europea. «Mercati importanti, come Romania, Bulgaria, Ungheria e Polonia attendono una maggiore presenza imprenditoriale italiana". Si può fare leva sul marchio Made in Italy, su una maggiore determinazione delle imprese, ma serve soprattutto ìun salto culturale". Non bastano «singole azioni di successo", serve «una strategia di sistema di lungo periodo". A questo punto, sostiene Ciampi, entrano in gioco «gli istituti creditizi e finanziari che devono fare di più a favore della internazionalizzazione delle nostre imprese accompagnandole e sostenendole negli stessi luoghi di produzione e di collocamento". Il nostro punto di forza è la «netta superiorità nel campo della creatività riconosciuta agli italiani, ma la creatività non è improvvisazione, ha bisogno di un'organizzazione sempre più attenta e specializzata". Bisogna alimentarla con investimenti in conoscenze, in studio, in formazione, nelle nuove strategie di marketing e di comunicazione, settori nei quali "siamo ancora carenti".

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