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Gli assegni per i pensionati all'estero

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I circa 250 mila pensionati residenti all'estero hanno ricevuto l'estate scorsa delle lettere con degli allegati riguardanti tutti i redditi provenienti da prestazioni assistenziali collegate al reddito (integrazioni al trattamento minimo, maggiorazioni sociali, assegni familiari ecc.). Questo accertamento consentirà di ottenere tempestivamente tali prestazioni. Gli interessati hanno tempo fino al 31 dicembre 2003 per compilare i fogli dei redditi e per evitare che la prestazione si interrompi. Per compilare i moduli si possono avvalere della consulenza del Consolato o di un ente di patronato riconosciuto dalla legge che presta assistenza gratuitamente. I dati saranno poi inviati all'INPS telepaticamente. Sono interessati all'operazione, i pensionati che risiedono nei seguenti Stati: Australia, Canada, Cipro, Corea, Estonia, Giappone, Israele, Lettonia, Lituania, Malta, Nuova Zelanda, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia, Stati Uniti, Turchia, Ungheria, Città del Vaticano, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Paesi Bassi, Regno Unito, Danimarca, Portogallo, Finlandia, Svezia, Belgio, Lussemburgo, Islanda, Austria, Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Repubblica S. Marino. Se sono in possesso di redditi previdenziali assistenziali riconosciuti da altri Stati, devono allegare una certificazione rilasciata dagli Enti che in ciascuno Stato provvedono all'erogazione di tali trattamenti. Per gli altri redditi è necessario allegare una copia della dichiarazione dei redditi presentata all'Autorità fiscale del paese di residenza. Qualora la normativa fiscale del paese di residenza non preveda la presentazione della dichiarazione dei redditi, è sufficiente un'autocertificazione dei redditi prodotti. I pensionati residenti in paesi diversi da quelli indicati devono allegare, per i redditi previdenziali e assistenziali, una certificazione rilasciata dagli Enti che in ciascuno Stato provvedono all'erogazione di tali trattamenti. Per gli altri redditi è sufficiente un'autocertificazione dei redditi prodotti. I pensionati che sono rientrati in Italia devono restituire i moduli all'INPS indicando sugli stessi moduli la data in cui è rientrato in Italia. Gli altri dati non debbono essere forniti in quanto verranno richiesti successivamente. La presentazione della dichiarazione Nel caso in cui il pensionato risieda al di fuori del territorio italiano dovrà restituire i moduli allegati compilati con la relativa certificazione e trasmessi tramite il Consolato o un ente di patronato che provvederanno a trasmetterli via computer direttamente all'Inps. La dichiarazione va presentata anche nel caso in cui non esistano altri redditi oltre a quelli delle pensioni italiane. La maggiorazione Il maggior numero degli interessati a questa operazione può essere dato dai titolari di pensioni integrate al minimo che hanno diritto alla maggiorazione sociale fino a 516,46 euro che nel 2003 in base all'aumento della perequazione automatica è par a euro 525,89. Chi ne ha diritto. I requisiti richiesti per i pensionati italiani residenti all'estero sono quelli richiesti ai residenti in Italia. La fruizione della maggiorazione è subordinata a determinate condizioni reddituali e di età. Reddito Se il pensionato è solo, deve avere nel 2003 un reddito personale inferiore a 6.713,98 euro Se invece è coniugato non deve avere un reddito personale superiore a 6.713,98 e cumulato con quello del coniuge, non deve superare 11.271,39 euro. I redditi da considerare sono, non soltanto quelli soggetti all'Irpef ma anche quelli esenti, i redditi soggetti a ritenuta alla fonte o a imposta sostitutiva, come gli interessi derivanti da depositi bancari, postali, titoli di credito, ecc. Devono essere inoltre considerati gli eventuali redditi prodotti all'estero. Non contano invece il reddito della casa di abitazione, le pensioni di guer

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