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Da Pomellato a Geox 14 imprese sono riuscite a crescere anche in piena crisi economica

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Nell'annuale classifica di Piazzetta Cuccia la Fiat è al top per ricavi ma scivola in fondo alla lista per il risultato netto Mediobanca, Eni supera tutti per profitti

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In testa rimangono Fiat, per i ricavi e Eni, per i profitti. 56,1 miliardi di euro il fatturato del Lingotto nel 22002 contro i 58,2 dell'anno precedente che comunque non basta a far scivolare Fiat in fondo alla lista degli 881 gruppi (2.615 imprese) presi in esame nella ricerca (almeno 50 milioni di fatturato per quelli industriali, pari al 40% delle imprese manifatturiere italiane con più di 20 addetti) se si guarda al risultato netto (perdita di 803 milioni da un utile di 164 milioni), dove sul podio svetta Eni (4,5 miliardi di utile da 7,7 miliardi), seguito da Enel e Autostrade. Fra i peggiori, in profondo rosso i gruppi Telecom ed Edison i cui risultati risentono dell'elevato indebitamento. Eni e Olivetti-Telecom si confermano al secondo e terzo posto nella classifica per fatturato, seguiti da Enel e da Edison (ventesima nel 2001), che riguadagna la quinta posizione un tempo occupata da Montedison. Il sistema, in una fase economica sfavorevole, mostra nel complesso una sostanziale stabilità e, a parte la fragilità finanziaria dei primi in graduatoria (Fiat e Telecom), rivela tutto sommato una certa vitalità. Che il 2002 sia stato un anno tutt'altro che facile lo dimostrano i risultati di 215 finanziarie di partecipazione, capeggiate da Olivetti, Fiat e Pirelli, che segnano a livello aggregato una perdita di 6,6 miliardi (contro un utile di 3,2 miliardi dell'anno precedente) soprattutto per le ingenti svalutazioni effettuate sulle controllate (12,2 miliardi). La congiuntura economica e l'euro forte non dà certo una mano alla competitività, ma una pattuglia di 14 aziende italiane ha trovato la formula per crescere anche in tempi difficili. Fra di loro ci sono nomi come i gioielli Pomellato, Geox e l'amaretto di Saronno, ma la palma d'oro delle imprese più dinamiche, secondo lo studio di Mediobanca va alla bergamasca Erregierre, impegnata nel comparto degli analgesici, seguita da un'altra illustre sconosciuta, la modenese Kerakoll, specializzata in prodotti adesivi. Al terzo e quarto posto due aziende quotate con alterne fortune a Piazza Affari: Socotherm (rivestimenti per tubazioni) e Reply (informatica). Ma quelle che sono riuscite ad entrare nel club hanno registrato risultati sprint, confermando le performance degli esercizi passati. E se l'industria è ferma, le banche giocano in difesa con un utile aggregato sceso del 12,1% a 9,4 miliardi.

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