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Alitalia prende il volo sull'ipotesi di vendita Il presidente Bonomi: la privatizzazione è utile. La Consob avvia il monitoraggio sull'impennata

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A fine seduta il guadagno rispetto al giorno precedente è stato del 9,42 % (dopo aver toccato punte superiori al 10). E i movimenti non riguardano solo il valore del titolo ma anche il volume degli scambi: nella sola seduta di ieri sono passati di mano la bellezza di oltre 145 milioni di pezzi, pari a più di 20 volte la media giornaliera dell'ultimo mese ed equivalenti al 3,75% del capitale. I rialzi di Alitalia sono sotto osservazione della Consob che sta monitorando le forti oscillazioni del titolo. Il presidente della compagnia, Giuseppe Bonomi ha precisato che «la privatizzazione può essere considerata come uno strumento molto utile, ma non come un obiettivo in sè». E ha aggiunto: «Io non ho mai immaginato un percorso di privatizzazione di Alitalia disgiunto da un piano di sviluppo che preveda una forte alleanza commerciale e industriale con altri vettori europei». Le parole di Lunardi, oltre all'effetto sul titolo, hanno comunque aperto a tutti gli effetti il dibattito sulla privatizzazione dell'azienda, da tempo in difficoltà come, del resto, tutto il settore del trasporto aereo. Il vice dello stesso ministro alle Infrastrutture, Mario Tassone è decisamente più cauto del suo principale. Sostiene di non "avere nessuna posizione di principio", e quindi di non essere a priori contrario alla privatizzazione. Insomma, dice il viceministro, "prima di lanciare proposte bisogna rifletterci molto bene". Silenzio assoluto, per il momento, da a parte dell'alleato Air France legata ad Alitalia da un accordo commerciale e da una partecipazione incrociata del 2%. L'accordo, raggiunto nel luglio 2001, prevede inoltre a medio termine una fusione delle due alleate. Air France, come il ministero dell'Economia francese cui fa capo, non aveva voluto commentare neanche le dichiarazioni del ministro Lunardi di un paio di settimane fa, quando aveva auspicato che Alitalia, in caso di privatizzazione, fosse rilevata da italiani e non da Air France. L'eventuale ingresso di soci italiani, per la Borsa, non rappresenterebbe in ogni caso un ostacolo alle alleanze con grandi compagnie straniere come Air France. La compagnia francese è al momento impegnata in trattative con Klm che potrebbero concludersi sia in un'alleanza commerciale che in una fusione.

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