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Tasse ambientali, record al Centro

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«Enti locali sempre più esosi, servono controlli da parte dello Stato»

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A denunciarlo è l'Ufficio studi della Confedilizia che, in una sua indagine, evidenzia un aumento del 42% nell'ultimo decennio per il solo tributo ambientale, che eserciterebbe così una pressione «inarrestabile e in costante crescita». L'aliquota media deliberata dalle province per l'applicazione del tributo riscosso insieme alla tassa sui rifiuti, per l'anno 2003 si è assestata al 4,37%, a fronte di un tetto massimo del 5%. La crescita inarrestabile è cominciata nel '93, quando l'aliquota media era del 3,08%, per arrivare al 4,35% del 2002, fino al 4,37 di quest'anno. «I dati elaborati dall'Ufficio studi, ha commentato il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, «dimostrano oltre ogni evidenza ciò di cui i cittadini si sono da tempo resi conto: che il cappio dell'imposizione fiscale si stringe sempre più intorno al collo del proprietario-contribuente. E che a dimostrarsi sempre più esosi sono gli enti locali, aumentando da un lato, con i Comuni, l'Ici, e dall'altro, con le Provincie, il tributo ambientale». E nella distribuzione per aree geografiche quella più gravata dall'imposta risulta essere il Centro, con un'aliquota del 4,51%, seguita dal Nord con il 4,47% e da Sud e Isole con il 4,15%. Tre province hanno aumentato la percentuale: Pavia, Enna e Messina, mentre soltanto due, Asti e Brescia, l'hanno diminuita. Oltre due terzi delle province, vale a dire 70 su 102, hanno applicato l'aloquota massima, cioè il 5%. Tra queste, al Centro troviamo Roma e tutte le province laziali, oltre a L'Aquila, Ascoli Piceno, Pescara e Teramo. Al Sud Napoli, Palermo, Benevento, Caserta, Salerno, Brindisi, Lecce, Potenza, Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia, Palermo, Caltanissetta, Catania, Messina, Cagliari e Sassari. Al Nord tariffa ai massimi livelli per Torino, Alessandria, Biella, Cuneo, Novara, Verbania, Vercelli, Bergamo, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Venezia, Belluno, Padova, Rovigo, Verona, Vicenza, Trieste, Gorizia, Udine, Genova, Imperia, La Spezia, Savona, Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Parma e Reggio Emilia. «È ora che i conti li faccia lo Stato - ha detto il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani - e che si avvii prontamente una seria indagine sull'imposizione locale, prevedendo un maggiore rigore nei controlli della spesa degli enti locali, per ricondurre la pressione fiscale a livelli tollerabili».

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