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Industria col fiato grosso. Produzione in calo A giugno c'è stata una diminuzione dell'1,7%

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Ma tra i due mesi la produzione dell'industria italiana è rimasta praticamente ferma: la variazione tra maggio e giugno è pari a zero. Unico settore a fare eccezione è quello dell'energia, dove si assiste a una crescita del 3,2 per cento. Non a caso, le variazioni migliori, si registrano proprio in questo contesto: energia elettrica, gas e acqua fanno segnare un dato positivo del 3,8%. L'estrazione di minerali il 2,8, e la produzione di metallo e legno rispettivamente il 2,2 e il 2% netto. Il calo, però, riguarda i cosiddetti «beni strumentali», precipitati del 3,6%, così come i beni di consumo (scesi del 2,9) e dei cosiddetti «intermedi» calati dell'1,2. Flessione anche nella produzione di petrolio raffinato, e nel tessile e abbigliamento (- 4,6%), come in generale tutte le industrie manifatturiere, che registrano il calo più forte. Una situazione certamente poco rosea, che però gli esperti tendono a vedere in prospettiva. Nonostante i forti segnali negativi lanciati dall'economia della Penisola in questi ultimi tempi, infatti, l'Isae, istituto di studi e analisi economica, si preoccupa di leggere i dati Istat secondo un'ottica più ottimista, prevedendo una ripresa della produzione industriale per luglio e agosto. «Non si è verificato - premettono gli esperti - il recupero previsto per giugno». Ma di fatto l'annuncio di una ripresa a breve resta valido.

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