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Crisi Cirio, settimana decisiva

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Domani il Tribunale di Roma decide sull'amministrazione straordinaria

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Due gli appuntamenti dai quali potrebbero venire decisioni per evitare la messa in liquidazione del gruppo: l'incontro di oggi tra il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano e i rappresentanti della Cirio Del Monte, dell'Abi e delle varie organizzazioni di categoria; il pronunciamento domani della sezione fallimentare del Tribunale di Roma sulla richiesta di amministrazione straordinaria. Una novità però già è emersa. Il governo sta prendendo parte attiva nella vicenda. L'intervento dei ministri Tremonti e Marzano indica la volontà di evitare il fallimento del maggiore gruppo alimentare italiano e fornisce un quadro di garanzie a quelle imprese che intendono farsi avanti per l'affitto o l'acquisto della Cirio. Tant'è che Divella e Conserve Italia che fino a pochi giorni fa avevano manifestato un interesse generico ora hanno detto di essere pronti a farsi avanti. L'incontro di oggi da Marzano servirà proprio per far luce, con i soggetti interessati, sui diversi problemi della vicenda Cirio e mettere a fuoco le diverse ipotesi per evitare la liquidazione. «La situazione per i produttori è molto delicata e non c'è tempo da pardere» afferma il presidente della Confagricoltura Augusto Bocchini che chiede al governo di far chiarezza sui prossimi passaggi. Ma il giorno decisivo è domani quando il Tribunale civile di Roma si pronuncerà sulla richiesta di Cirio Finanziaria e Cirio Del Monte Italia, dell'amministrazione straordinaria. La condizione per l'applicazione della legge Prodi è che sussitano le prospettive per il recupero del gruppo alimentare. Se il Tribunale darà il via libera sarà evitato il fallimento. Intanto l'advisor Livolsi sta lavorando all'integrazione del piano originario bocciato dalle assemblee di quattro emissioni obbligazionarie du sette. La possibilità di un intervento dei gruppi Divella e Conserve Italia e l'adesione delle banche a un aumento di capitale potrebbe consentire quelle integrazioni finanziarie in grado di venire incontro a quegli obbligazionisti più svantaggiati. Se andrà in porto l'applicazione della legge Prodi sull'amministrazione straordinaria la prima fase sarà il rilancio industriale mentre il congelamento dei crediti dovrebbe fornire l'ossigeno necessario alla Cirio per rimettere in piedi le attività. A questo punto sarebbe possibile l'intervento di Divella e Conserve Italia e anche le banche fornirebbero il loro contributo. Intanto la Consob sta portando avanti la stretta sulla normativa che regola le emissioni di bond corporate, ossia da parte di società. L'autorità di vigilanza sulla Borsa sta mettendo a punto una disciplina per rendere più trasparenti i rapporti tra banche e clienti. La nuova normativa dovrebbe essere pronta per l'autunno in modo da entrare in vigore a fine anno. Quanto al risvolto legale della vicenda Cirio, i legali di Cragnotti ieri hanno avuto una prima presa di contatto con il magistrato. L'ex patron della Cirio è indagato dal TRibunale di Roma per false comunicazioni sociali concorso in truffa.

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