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TRA LE cinquanta top, quattro sono italiane.

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Se le britanniche spiccano decisamente, aggiudicandosi il primo posto con la Hbos e occupando ben 17 posti su cinquanta, le quattro italiane si sono più modestamente attestate dalla sesta posizione - conquistata dalla Ras - in giù: al ventiduesimo posto troviamo il Banco popolare di Verona e Novara, unica banca italiana, al ventottesimo l'Eni e al trentottesimo la Tim. È la prima volta che il prestigioso settimanale presenta questa classifica, basata sui risultati delle aziende europee, ma non è escluso che l'appuntamento diventi annuale. Ad essere premiate con un buon rating dalla rivista saranno quelle società i cui manager «sanno come fare profitti nei momenti buoni e in quelli cattivi». Tutte quelle elencate, spiega il settimanale americano, hanno fatto «singolari progressi nel rafforzare le vendite, nell'aumentare i profitti e nel consegnare utili superiori agli investitori, in questo momento che è tra i peggiori per gran parte dell'Europa». L'opera di classificazione è stata condotta attenendosi ai più rigorosi criteri valutativi, quelli, per intenderci, usati per comporre l'indice di borsa europeo di Standars & Poor's 350, sia in un anno che a tre anni. Buona anche la performance di Francia e Spagna, mentre, malgrado l'importanza della sua economia nel contesto europeo, la Germania non riesce a piazzare neanche una delle proprie società nei primi venti posti.

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