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Ragionieri, una riforma per sentirsi più vicini alle esigenze della gente

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Le celebrazioni si sono svolte a Roma in grande stile nella splendida cornice di Palazzo Brancaccio. Alla cerimonia di venerdì sera hanno preso parte, tra gli altri, Paolo Salvadori, presidente dell'Istituto previdenziale, Alberto Brambilla, sottosegretario al Welfare, Alfonso Pecoraro Scanio, presidente nazionale dei Verdi, Teodoro Buontempo, segretario dell'ufficio di presidenza della Camera dei deputati, e William Santorelli, presidente del Consiglio nazionale ragionieri. La Cassa di previdenza dei ragionieri attraversa un importante processo di riforma che la vedrà protagonista di significative innovazioni e trasformazioni. Lo scorso 7 giugno è stata varata la riforma previdenziale che prevede il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo. La modifica entrerà in vigore dal 1° gennaio 2004 e consentirà di garantire la sostenibilità finanziaria della copertura previdenziale. Ma all'orizzonte ci sono anche altre trasformazioni: il governo ha varato un disegno di legge delega che dovrebbe approdare alla Camera dopo l'estate e che prevede l'unificazione dell'albo dei ragionieri e dei dottori commercialisti. In prospettiva ci sarebbe poi anche l'ulteriore fusione delle due casse previdenziali. «Con la riforma - ha spiegato Paolo Salvadori, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri - si è cercato di dare stabilità al sistema e, quindi, di fare in modo che gli iscritti siano garantiti. I sistemi a ripartizione non sempre consentono di dare un equilibrio di lungo periodo. Essi si basano essenzialmente su un presupposto implicito che è la crescita demografica e quella del prodotto interno lordo. Evidentemente la crescita demografica di una categoria non può durare all'infinito e, alla fine, questi sistemi rischiano di cadere nella sindrome di Anchise per cui il lavoratore si trova sulle spalle il mantenimento del padre». Sulle prospettive future della Cassa di previdenza si è pronunciato William Santorelli, presidente del Consiglio nazionale dei ragionieri. «Il disegno di legge delega è ora in commissione Giustizia della Camera dei deputati - ha aggiunto Santorelli -. Nel testo vengono recepite le indicazioni fornite dai due Consigli nazionali e il processo di avvicinamento ha subìto forti accelerazioni nello scorso mese di febbraio. Le trasformazioni vanno nell'interesse del Paese e dell'intera collettività e avranno certamente un esito positivo. La nostra riforma può essere considerata un'apripista anche nei confronti delle altre casse di previdenza». Giudizi positivi sulla strada intrapresa dalla Cassa dei ragionieri sono stati espressi anche da Alfonso Pecoraro Scanio, presidente nazionale dei Verdi, che ha sottolineato come sia importante sostenere «un'organizzazione professionale che si autoriforma senza aspettare imposizioni statali».

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