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Auto, vendite a picco nella Ue (-5,2%) Fiat perde il 15,9%

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L'Italia e la Fiat fanno addirittura peggio, registrando perdite a due cifre che però non fanno crollare il titolo Fiat in Borsa. La casa torinese è però in buona compagnia: tutti i costruttori europei e statunitensi hanno visto scendere le proprie immatricolazioni nel Vecchio Continente. E le previsioni per i prossimi mesi e per la fine dell'anno non sono rosee. Fra i paesi dell'Unione europea l'Italia è fra quelli che ha fatto peggio: in maggio le immatricolazioni italiane sono infatti scese del 13,5% a quota 179.600 unità. Solo Portogallo (-35%), Danimarca (-26,3%) ed Irlanda (-19,4%) hanno realizzato performance peggiori. Da segnalare, sottolinea l'Acea, la crescita delle immatricolazioni in Germania, dove è stato messo a segno un +6,9% grazie alla politica di calo delle tasse sulle auto aziendali messa a punto da Berlino. Complessivamente, nell'Ue sono state immatricolate lo scorso mese 1.181.543 auto, il 5,2% in meno rispetto allo stesso mese del 2002. Analogo calo è stato ottenuto dall'Europa occidentale (Ue-15 più Efta, Islanda, Norvegia e Svizzera), dove le immatricolazioni si sono attestate a 1.217.377 unità. Nei primi cinque mesi del 2003 le immatricolazioni di auto nell'Ue sono calate del 3,5% a quota 6.087.248 unità (6.311.109 unità nello stesso periodo del 2002). La flessione risulta leggermente più accentuata se si considera l'intera Europa occidentale: -3,8% a 6.239.541 unità. Fra le case automobilistiche, la Fiat è stata quella che, in maggio, ha registrato la perdita più forte: le immatricolazioni del gruppo sono scese del 15,9% (88.422 unità), anche se la quota di mercato del gruppo è rimasta invariata rispetto al mese precedente. Rispetto a maggio 2002, invece, la quota di mercato del gruppo è calata di quasi un punto percentuale, dall'8,2 al 7,3%. La flessione più pensate è stata registrata dal marchio Lancia (-20,8% e 8.151 unità), seguito da Fiat (-16%) ed Alfa Romeo (-12,7%). Il titolo Fiat ha risentito immediatamente del calo delle vendite: non appena diffusi i dati dell'Acea, il titolo ha perso il 2,53% reggendo però sopra i sette euro, mentre alla chiusura delle contrattazioni il titolo ha fatto segnare un prezzo di riferimento di 7,034 euro, in calo del 2,19%. Per le altre case automobilistiche europee, le cose in maggio non sono comunque andate molto meglio. Tutti i marchi hanno registrato flessioni più o meno accentuate: il gruppo Volkswagen ha perso il 5,8%, Psa Peugeot-Citroen il 2,4%, Ford il 5,8%, Renault l'8,4%, General Motors il 4,7%, DaimlerChrysler il 2,7% e Bmw il 9,9%. In controtendenza Mg Rover, che guadagna l'8,6%. Per la fine del 2003, il Centro Studi Promotor prevede un calo delle immatricolazioni in Ue del 5%, un risultato che seguirebbe il -3% del 2002. «Con l'accentuarsi del rallentamento della domanda nei prossimi mesi - continua il Csp - il 2003 chiuderà con un calo delle vendite del 5% e quindi con un volume di immatricolazioni nell'intera Europa occidentale di 14.050.000 vetture contro i 14.817.679 del 2002».

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