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IL giorno dopo il via libera al piano di salvataggio da parte del consiglio di amministrazione, che provvede ...

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Ma c'è un particolare, i rappresentanti degli obbligazionisti scelgono la strada dell'intransigenza. Il Siti, il sindacato italiano per la tutela del risparmio, che rappresenta circa 700 detentori di obbligazioni boccia su tutta la linea la proposta del management del gruppo agro-alimentare di convertire i bond in azioni: «A tutt'oggi del piano sappiamo solo ciò che abbiamo letto sui giornali - dice Domenico Bacci, direttore del Siti - e speriamo di aver capito male perché da quello che abbiamo letto questo progetto non consente di recuperare nulla». Agli obbligazionisti Cirio, prosegue Bacci, verrebbero infatti date azioni in cambio dei titoli obbligazionari con una svalutazione del credito compresa tra il 20 e il 90% e in più agli obbligazionisti vengono anche chiesti mezzi freschi per ricapitalizzare la società. «Se così è - dice il direttore del Siti - è accanimento terapeutico: si tiene in vita una società con l'unica finalità di consentire al sistema bancario di avere azionisti che continuino a pagare il debito. Questo per noi non è accettabile». Secondo il Siti, infatti, il piano è troppo squilibrato a favore delle banche i cui crediti restano garantiti, mentre agli obbligazionisti verrebbe rifilato il 95% del capitale di Cirio e in più verrebbe chiesto di sottoscrivere un aumento di capitale a pagamento. Per il sindacato le banche dovrebbero invece procedere al write off del debito o quantomeno ìa una conversione alle stesse condizioni proposte agli obbligazionisti che, non dimentichiamo, sono stati indotti a sottoscrivere le obbligazioni Cirio proprio dalle banche che così hanno trasferito sulla loro clientela tutti i rischi. Il Siti si riserva di valutare il piano la prossima settimana assieme ai suoi consulenti legali e preannuncia che, se la valutazione sarà convergente, si spingerà sull'acceleratore della richiesta immediata di rimborso dei bond che aprirebbe le porte al fallimento.

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