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Gina Nieri, una lady di ferro in Confindustria

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Per lei, Gina Nieri, potentissima manager di Mediaset, l'ingresso nella Giunta della Confindustria rappresenta un'altra sfida. Membro del consiglio d'amministrazione e del comitato esecutivo di Mediaset Gina Nieri è nota per essere una donna di ferro, una sorta di Lady Thatcher del mondo dei media con un fiuto particolare per l'innovazione. Di lei si ricorda in particolare la campagna sulla tutela dell'infanzia dai messaggi televisivi inadatti all'età. L'associazione degli industriali vanta già un rappresentante di Mediaset nel consiglio direttivo, Fedele Confalonieri. L'arrivo della Nieri a Viale dell'Astronomia rappresenta anche una piccola rivoluzione per l'associazione che a dispetto della crescita della presenza femminile nell'industria, ha finora fatto muro a questa valanga rosa. 49 anni, due figlie, sposata con Paolo Del Debbio, l'ideologo di Forza Italia nel '94, la Nieri è l'unica donna nuova eletta nella Giunta. Questo organismo centrale dell'associazione degli industriali accetta con il contagocce ingressi femminili. Basta pensare che su 180 membri, le donne sono circa una decina. E si tratta di un incarico di non poco conto giacchè la Giunta ha il compito di nominare il successore di Antonio D'Amato, il nuovo presidente di Confindustria. Una nomina su cui è già cominciato il conto alla rovescia. Scontata la domanda sull'identikit del nuovo presidente degli industriali. «Intanto D'Amato ancora per un anno è presidente e mi sembra prematuro pensare già alla successione. Ha fatto un ottimo lavoro rappresentando le esigenze delle imprese e quindi si parte da una buona base. Il suo successorre dovrà continuare la politica di riorganizzazione interna dell'associazione e di snellezza nel funzionamento delle sue articolazioni territoriali. Ma soprattutto dovrà mantenere la piena autonomia dal mondo politico. Compito della Confindustria è rappresentare gli interessi dei suoi associati sia che si tratti delle grandi imprese che delle piccole realtà imprenditoriali. Va mantenuta la capacità di mediazione con il contesto politico e sindacale. Insomma per il successorre può valere la formula della continuità nel segno dell'innovazione». La sua presenza in Giunta vuol dire maggiore attenzione da parte di Confindustria al mondo dei media e delle tlc? «I media e le tlc hanno già un ruolo centrale in Confindustria anche se finora l'attenzione è stata rivolta soprattutto all'industria manifatturiera. Ma il settore della comunicazione sta acquistando sempre più importanta e quindi è inevitabile che trovi una degna rappresentazione in Confindustria». Cosa ha contato di più nella sua riuscita professionale? «La determinazione innanzitutto. Per le donne gli esami sono sempre doppi ma questo è il bello delle sfide».

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