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Caos e lunghe code a Roma e Cosenza, dove è dovuta intervenire la polizia

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Una forte adesione, unita allo sciopero delle Poste e di alcuni concessionari della riscossione proclamato proprio l'ultimo giorno di scadenza, ha creato disagi e resse. Ad aprire alle richieste di professionisti e contribuenti è stato il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Raffaele Ferrara, che guida il braccio operativo per il Fisco del ministero dell'Economia. «Proporrò al ministro Tremonti - ha detto Ferrara - l'opportunità di un intervento per riaprire le scadenze dei termini delle sanatorie». Ferrara parla di «adesione massiccia alle varie forme di condono» e quindi di una riapertura dei termini per i versamenti non avrebbe impatto sui conti pubblici. Ma sottolinea anche le difficoltà create, per l'ultimo giorno di una scadenza così importante, dal coincidente sciopero delle Poste e di alcuni concessionari della riscossione che ha interessato varie Regioni: Puglia, Marche, Toscana e Calabria. Gli uffici sono così andati in fibrillazione anche per le molte chiamate di cittadini e professionisti. Da qui la richiesta a Tremonti, motivata da Ferrara con il «disagio verificatosi per molti contribuenti» e con l'obiettivo di «non creare disparità tra i contribuenti». Il Consiglio dei ministri di ieri non ha comunque affrontato il tema della proroga, neppure in forma «mini». L'argomento potrebbe essere affrontato a Palazzo Chigi dal prossimo Consiglio e non è escluso che la riapertura delle scadenze possa essere fatta senza pagare maggiorazioni o interessi, così come invece si era ipotizzato nei giorni scorsi. Anche la scadenza per la consegna delle dichiarazioni, fissata ora dall'Agenzia delle Entrate al 16 giugno, potrebbe slittare ulteriormente. La richiesta di maggior tempo era stata fatta in modo pressante già nei giorni scorsi da ragionieri e commercialisti. Ieri è stata ribadita dal presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Antonio Tamborrino, e da quello dei ragioneri, William Santorelli. «Una riapertura dei termini è indispensabile - hanno detto - dobbiamo lavorare con tranquillità. Negli uffici c'è un'affluenza indescrivibile. Ci auguriamo che prevalga il senso di responsabilità e chiediamo di poter adempiere al nostro dovere con calma». Ieri è stata una giornata di code e intasamenti, ad esempio a Roma o a Cosenza, dove è dovuta intervenire anche la polizia, oppure nel Palermitano, dove è quadruplicato il numero di utenti dell'ufficio dell'Agenzia delle Entrate di Termini Imerese. A chiedere la riapertura dei termini sono così stati molti politici: da Maurizio Leo (An) della Commissione Finanze della Camera, che ha ricordato come la Commissione avesse già avanzato una richiesta in tal senso legata al fenomeno delle cartelle pazze. Anche Pinza, della Margherita, pur non condividendo il condono, ha detto di ritenere indispensabile una proroga per fronteggiare i disagi causati dalla gestione del condono. I consumatori - come Elio Lannutti dell'Adusbef - hanno evidenziato le difficoltà e chiesto una flessibilità «ragionevole», almeno di una settimana.

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