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di ENNIO DORIS CI SONO alcuni sport per i quali contano essenzialmente le gambe, altri per ...

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Nel ciclismo, per eccellere, è indispensabile saper coniugare tutte queste doti. Lo stesso, nel mondo del lavoro, può dirsi per il mestiere di promotore finanziario svolto a livello professionale e in una squadra da "maglia verde" come quella di Banca Mediolanum. A ben vedere i punti di contatto tra le due realtà sono molteplici. Innanzitutto l'attività di promotore finanziario va giudicata nel tempo, per i risultati che può raggiungere, assieme al suo cliente, attraverso un piano di investimento organico e ragionato, pensato sul lungo periodo. I conti si fanno a fine corsa È INUTILE vincere solo una tappa, magari la prima e in pianura; inutile, in altre parole conseguire un exploit momentaneo, di breve periodo, un guadagno volatile conseguito da un giorno con l'altro. Come nel Giro d'Italia i conti si fanno solo a Milano, al termine della corsa, dopo molti giorni di corsa, quando il risparmiatore, magari, raggiunge l'età della pensione e grazie ad un piano oculato di investimenti e di previdenza privata può davvero gestire senza traumi il passaggio dalla vita lavorativa a quella della pensione. In particolare, come nel Giro d'Italia, occorre fare la differenza sulle Dolomiti o sulle altre salite più impegnative; occorre staccare il gruppo quando i mercati azionari vivono i momenti di maggiore difficoltà. È in quei momenti che possono emergete le qualità dei singoli promotori o si può imporre la strategia della singola impresa. Tutti rallenteranno, per forza di cose, ma i migliori saranno in grado di non fermarsi e di continuare a pedalare. Le aziende del risparmio che si affidano a una strategia valida e collaudata probabilmente ridurranno il loro trend di crescita, senza però fermarsi e tanto meno arretrare. E questo è l'unico modo per poter vincere il Giro. Banca Mediolanum, in questi ultimi tre anni, ha effettivamente indossato la "Maglia verde" proprio perché è stata in grado di progredire - e di staccare la maggior parte dei competitor - anche in una delle condizioni più aspre che si è verificata nell'ultimo secolo. Ci sono altri paralleli, comunque, che legano lo sport dei pedali, vissuto ai massimi livelli, a un promotore finanziario che ambisce a una carriera altrettanto di vertice. In entrambi i casi serve il gioco di squadra, soprattutto nelle tappe di pianura; poi, però, viene il momento in cui i migliori devono staccarsi dal gruppo e contano solo le gambe del singolo, la sua forza, la sua volontà, la sua capacità di emergere. Naturalmente per raggiungere la vetta non si può improvvisare. Nel ciclismo occorre macinare decine di migliaia di chilometri all'anno per rimanere sempre ai vertici, serve una preparazione specifica, fisica ma anche mentale, occorre una mentalità adatta (che va coltivata e accresciuta), una predisposizione al sacrificio, un'intelligenza tattica che va maturata gara dopo gara. Serve la costanza di una preparazione quotidiana; dunque bisogna poter contare sull'ausilio da parte del proprio allenatore, del preparatore atletico, del capitano della squadra che può aiutare a crescere i più giovani trasmettendo la sua esperienza. E non è forse la stessa cosa nella consulenza al risparmio? Oggi come oggi, in un contesto più che mai complesso, solo un professionista costantemente aggiornato, seguito da una struttura appositamente preposta alla formazione, accompagnato da un management preparato, può fare davvero la differenza. I veri campioni non si fermano mai E POI, quando un ciclista ha raggiunto l'apice della carriera, quando ha dato tutto al suo sport e l'età lo costringe al ritiro? Beh, i veri campioni raramente attaccano la bicicletta al chiodo. In genere diventano allenatori, manager, addirittura direttori sportivi di una squadra tutta loro. Trasferiscono la loro esperienza sui più giova

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