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Fiat, verso l'aumento di capitale

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Il piano di rilancio entro fine di giugno. Con Gm irrisolto il nodo finanziario

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Umberto Agnelli, parlando ieri all'assemblea dell'Ifi, la finanziaria della famiglia per la prima volta presieduta da lui dopo la morte dell'Avvocato, è stato chiaro determinato: «Entro fine giugno prevediamo di dare un piano chiaro, fortemente leggibile e credibile di quello che si intende fare per la Fiat e delle risorse per farlo». Agnelli ha detto che al piano sta lavorando l' amministratore delegato della Fiat, Giuseppe Morchio e, a proposito dell'aumento di capitale, ha aggiunto: «Se lo studio dovesse dimostrare che la Fiat non ha bisogno di risorse saremmo tutti molto contenti. Non credo che sarà così anche se non si può mai dire». L' assemblea dell' Ifi, che si è riunita ieri mattina al Centro Storico della Fiat, ha approvato la delega al consiglio di amministrazione della facoltà di aumentare il capitale sociale, in una o più volte, fino a un massimo di 561 milioni e 750 mila euro. Agnelli ha anche parlato della collaborazione con General Motors, i partner americani nei mesi passati decisamente freddi sulle possibilità di rilancio del gruppo automobilistico torinese, che procede positivamente «ed è la cosa più interessante per la Fiat e anche per la Opel», l'altro partner europeo della multinazionale di Detroit. Umberto Agnelli ha comunque sottolineato che non sono ancora state risolte «le condizioni finanziarie ma le persone che lavorano all'intesa industriale stanno notevolemente apliando la collaborazione». Il che significa che la strada non è ancora completamente in discesa e, in particolare, sembra che General Motors non abbia ancora deciso se partecipare all'aumento di capitale di Fiat Auto, operazione che rientra nel piano di ristrutturazione del gruppo voluto e approvato dal gruppo delle banche creditrici che, periodicamente, pungolano i vertici del Lingotto a fare in fretta. L' assemblea dell' Ifi ha nominato nel consiglio di amministrazione John Philip Elkann, il nipote dell'Avvocato e l'erede designato a prendere in futuro in mano le redini del gruppo e Annibale Avogadro di Collobiano. I due neo amministratori erano già stati cooptati nel consiglio di amministrazione dell'Ifi il 3 marzo scorso. L' assemblea ha anche ridotto da 10 a 9 i membri del consiglio di amministrazione del quale non fanno più parte gli scomparsi Giovanni Agnelli e Carlo Camerana e il dimissionario Paolo Fresco, ex presidente di Fiat dopo Cesare Romiti e prima di Umberto Agnelli. Oggi è il turno dell'assemblea dell'Ifil, l'altra finanziaria di famiglia. All'ordine del giorno la riorganizzazione delle partecipazioni proprio in funzione del rilancio di Fiat che prevede la concentrazione sul bussines automobilistico.

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