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VENUTO meno il rischio di un ritorno in Senato per la quarta lettura, il disegno di legge delega per ...

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Oggi cominceranno le votazioni degli articoli e il voto finale è previsto per questa settimana. Il relatore del provvedimento Vittorio Emanuele Falsitta ha rinunciato a presentare in Aula un emendamento che, se approvato, avrebbe determinato la necessità di un quarto passaggio parlamentare per il provvedimento, che ha cominciato il proprio iter oltre un anno fa. Ma a indurre Falsitta a tornare sui propri passi (il relatore aveva infatti preannunciato la presentazione dell'emendamento) è stato l'impegno della maggioranza a sostenere un provvedimento legislativo complessivo sulla fiscalità etica, un tema che sta molto a cuore al parlamentare di Forza Italia. È stato lo stesso capogruppo di Forza Italia, Elio Vito, a ribadire che le idee di Falsitta sono condivise dal gruppo, intervenendo alla Camera. E così i contenuti dell'emendamento che Falsitta avrebbe voluto presentare, relativo ad incentivi fiscali per le imprese che investono in ricerca, entreranno nel disegno di legge sulla fiscalità etica che Falsitta si appresta a mettere a punto. Tuttavia, pur condividendo la necessità di approvare in fretta la delega che costituisce la «cornice» dela riforma fiscale, Falsitta non ha rinunciato a sottolineare i punti che considera poco convincenti, o per i quali ritiene necessario aggiustamenti e precisazioni in fase di definizione dei decreti attuativi. Il relatore aveva già sostenuto, in commissione, la necessità, per esempio, di intervenire sul capitolo relativo alle deduzioni, per assicurare il principio di progressività. Ieri Falsitta ha rilevato la «preoccupazione» sui due punti chiave della progressività e della fiscalità etica, dando alcune indicazioni al Governo. «Il passaggio da un sistema tributario a cinque aliquote, che realizza la progressività dall'alto, ad un sistema a due aliquote, che realizza la progressività dal basso con gli oneri deducibili - ha detto - è fatto assolutamente delicato i cui esiti non possono essere, per nessuna ragione, lesivi proprio di ciò che si vuole garantire» e questo passaggio «deve avvenire nel rispetto costante dell'articolo 53 della Costituzione e dell'interpretazione che di tale norma è stata data dalla Corte costituzionale. Dunque, Falsitta raccomanda «la conversione delle detrazione in deduzioni, la concentrazione delle deduzioni nelle fasce basse e medie, la no tax area, l'individuazione dei nuovi oneri e l'ammontare rilevante sono tutti fattori che dovranno essere bilanciati con grande rigore così da assicurare la nuova progressività».

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