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Pupo non ce la fa più: fare l'amore vale per uscire di casa? E l'amico magistrato...

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Mauro Romano
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Può sembrare strano come colloquio, ma i due si conoscono da un po' di tempo e sono entrati in contatto grazie a un amico comune. E in queste settimane di quarantena non solo si sentono come fanno gli amici, ma si espongono pure in pubblico attraverso una diretta sul social Instagram. Uno, quello che la lancia, è più famoso: Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, cantante e showman di successo. L'altro meno noto al largo pubblico, ma ben conosciuto nella cerchia degli specialisti: Lorenzo Delli Priscoli, professore di diritto commerciale alla Lumsa e all'Università europea di Roma, ma soprattutto magistrato del Massimario civile della Corte suprema di Cassazione e collaboratore del servizio studi della Corte Costituzionale. Come hobby fa anche il cantautore (ha avuto un certo successo la sua «Direzione Anagnina»), e anche da questo è nato il rapporto con Pupo. La diretta di ieri è stata uno spasso, soprattutto per l'ironia del magistrato, che però non è senza peli sulla lingua nemmeno sulla attuale situazione di privazioni della libertà personali. Delli Priscoli con garbo lancia anche un tema non proprio secondario: «Ma per single da 45 giorni chiusi soli a casa, non è un bisogno primario anche fisiologico fare l'amore? Verrebbe accettata come autocertificazione?». Ecco qualche passaggio del duetto Pupo-altro magistrato di Cassazione che merita davvero. Inizia il cantante toscano proprio chiedendo dei limiti dei provvedimenti giuridici adottati sul Coronavirus e di come si farà ad applicare una legge alla ripresa ora qui e ora no, per questo sì e per quell'altro no. Non ci sarà rischio di anticostituzionalità? Delli Priscoli «Mah, sappia che la Corte Costituzionale ha elaborato due corollari del principio di uguaglianza. Il primo è che bisogna trattare in maniera uguale situazioni uguali. Un altro è che bisognerebbe trattare in maniera diversa situazioni diverse. Ora il problema è capire se le situazioni sono uguali o diverse...» Pupo (ride) Delli Priscoli (...) «Io e lei siamo uguali perché siamo due uomini oppure siamo diversi perché lei è più alto di me, più bello di me? Il vero grande giurista ha una sola risposta: “Non lo so”. Perché si può dire sia sì che no. Io facevo l'assistente di studio alla Corte Costituzionale...» Pupo ... «Sono venuto a trovarla lì, me lo ricordo...» Delli Priscoli «Dovevo preparare delle relazioni per chi poi doveva prendere le decisioni. E ne preparavo sempre due. Una che motivava il sì (questa legge è conforme a Costituzione) e una che motivava il no (questa legge è incostituzionale). E loro legittimamente sceglievano, perché i principi sono talmente vaghi e generici da essere interpretabili anche all'opposto».  Pupo «Questo anche sulla libertà ristretta di oggi?» Delli Priscoli «Certo c'è la libertà costituzionale anche di movimento, ma ci sono anche stati di necessità come proteggere la salute pubblica. Però io un tema ora lo porrei: un conto è la quarantena che all'inizio ci si rideva e scherzava... Ma adesso che sono passati quasi 45 giorni, fare l'amore diventa uno stato di necessità. E quindi se mi ferma la sera tardi la polizia, posso scrivere che mni sono spostato “per ragioni affettive perché devo fare l'amore”? Ecco non so se me lo concedono...» Pupo «Già, perché diventa una esigenza fisiologica» Delli Priscoli «Esatto! Diventa una esigenza proprio fisiologica. Ora non so se lei dispone in questo tempo di concubine... (al magistrato arriva una sberlona sulla testa da mano femminile evidentemente convivente, ndr)»... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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