
Gianluca Grignani rompe il silenzio. Cosa dice a Diaco

“Sono tutt'uno con la mia musica": Grignani rompe il silenzio da Diaco. Musica. Sound. Emozioni. Da Diaco, alla ripresa di “Io e te di notte” c'é Gianluca Grignani, che da pochi giorni sta spopolando con il nuovo singolo “Tu che ne sai di me”. Per approfondire leggi anche: GRIGNANI CI PROVA ANCORA Grignani parla del passato e intervistato da Diaco dice: “L'immaturità stava nel non rendersi conto di quanta forza avevo anche se ero solo. Quindi poi la forza l'ho trovata nel tempo e ho capito che la strada giusta l'avevo già presa però non ero in grado di capirlo perché gli altri tendono a non fartela vedere quando tu sei da solo e quando hai fatto qualcosa che loro non hanno ancora fatto”. Ma il giornalista gli chiede se avesse mai avuto paura della solitudine. Lui risponde così, senza mezzi termini: “Non lo so, secondo me esistono tre tipi di uomini: quelli che nascono e sanno stare da soli e spesso muoiono da soli ed è bruttissimo; quelli che imparano a stare da soli e quelli che non impareranno mai. Noi italiani viviamo sotto un matriarcato, siamo mammoni e io, nonostante avessi un rapporto distaccato con mia madre (siamo un po' freddi l'uno con l'altra) le voglio un gran bene e ho dovuto imparare ad essere un uomo che sa stare da solo”. Grignani ha segnato la storia della musica tra gli anni Novanta e Duemila. I suoi successi sono indelebili e c'è chi lo vorrebbe, adesso, a Sanremo. Mistero. Lui, intanto, si racconta continuando a dire: “Siccome sono sempre in conflitto con quello che ho fatto e quello che farò non mi sento mai arrivato quindi non riesco a darmi un giudizio. Mi vedo sempre in movimento, mi auguro in crescita e migliorato. Se riesco, a migliorarmi nel bene, perché si può migliorare anche nel male, basta scegliere. Io mi sono barcamenato tra i due fronti e credo di potergli dire (a quel ragazzino ndr) "vai avanti così però vai", "non ti fermare", "credici".” Poi parte la musica: La mia storia tra le dita. Un grande successo di Grignani. Indimenticabile. Come quello appena “sfornato” il 1 gennaio. “Questo testo è nato nella cucina della casa di mia madre. Dovevo scrivere una canzone che funzionasse subito ed ero combattuto come sempre tra lo scrivere appunto una canzone che funzionasse subito e dire le cose che mi sentivo dentro”, conclude il cantante che rivela di aver perso due anni davanti al pc alla ricerca del sound adatto ad oggi.
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