Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Ecco la verità della d'Urso sui 60mila euro del Prati gate

La conduttrice mostra in studio i messaggi inviati dal cellulare dell'ex avvocato della soubrette

Giada Oricchio
  • a
  • a
  • a

A “Live Non è la d'Urso” è andato in scena l'ultimo atto della stagione dello scandalo “Pamela Prati-Mark Caltagirone” e Barbara d'Urso ha mostrato i messaggi con la richiesta dei famigerati 60.000 euro inviati dal cellulare dell'ormai ex avvocato della soubrette sarda, Irene Dalla Rocca: “Io non dico bugie”. E per l'avvocato Carlo Taormina si potrebbe configurare il caso di estorsione. Barbara d'Urso chiude la prima stagione delle nozze fake di Pamela Prati ospitando sia Eliana Michelazzo sia Pamela Perricciolo, ma contrariamente alle attese non c'è alcun faccia a faccia. Le due agenti dell'Aicos Management parlano separatamente: Eliana gode del privilegio di confondersi in mezzo agli altri commentatori, quasi come fosse una di loro, Pamela Perricciolo invece è chiamata a rispondere da sola alle incongruenze con cui ha infarcito la sua versione dei fatti. Breve storia triste: non se ne esce. La Michelazzo fa la vittima tra una Instagram Story e un selfie patinato con Sara Varone, Giovanni Ciacci ed Eva Henger e scarica tutte le colpe sulla Perricciolo (annuisce sorridente quando Vladimir Luxuria afferma: “Mark Caltagirone è l'uomo che sarebbe voluta essere Pamela Perricciolo, è un trans”), ma è inqualificabile che abbia trascinato in questo sudiciume e davanti alle telecamere la madre ottantenne chiusa in una Casa di Cura per seri problemi di salute. Pamela Perricciolo fa la scaricabarile su Pamela Prati e smonta le bugie della Michelazzo ricordando che è stata denunciata, insieme a lei, nel 2015 per aver truffato una donna con il fake Simone Coppi (dunque sapeva da tempo dell'inesistenza del “marito” Simone e l'avvocato della Perricciolo ha rivelato che nell'occasione Eliana  si è avvalsa della facoltà di non rispondere, nda) e che la ragazza fatta passare per nipote di Mark Calatagirone è una cara amica della Michelazzo. Alle restanti domande, tra cui quella su di chi fosse la paternità di far credere che Sebastian avesse un tumore, la ridanciana Perricciolo risponde: “Non posso aggiungere altro, se ne parlerà nelle sedi opportune”.  Attimi di tensione quando bacchetta la d'Urso: “Eh non mi sembra che mi dai diritto di replica, mi sembra di essere sotto processo. Io mi assumo le colpe, ho avallato il gioco di Pamela Prati, ma non sono l'unica colpevole”. Dal canto suo Pamela Prati ha dichiarato ai giornali di essere stata manipolata e raggirata dalle due agenti dell'Aicos. Barbara d'Urso ha invitato le due donne a tornare a settembre: “Queste poltrone sono a vostra disposizione”, ma non ha rinviato la verità sui messaggi con la richiesta di 60.000 euro partita dal cellulare dell'avvocato Irene Della Rocca una settimana fa, nonostante l'accordo di intervistare la Prati a titolo gratuito. La showgirl sarda ha presentato un esposto all'Ordine degli Avvocati di Catanzaro per danno reputazionale revocando il mandato al legale e negando ogni responsabilità, mentre la d'Urso ha precisato che se l'avvocato Della Rocca non ha più i messaggi, lei invece ce li ha: “Io non dico bugie al pubblico e ora ve li mostro. Abbiamo blerato i riferimenti alla società e i nomi”. In un italiano stentato, infarcito di sigle e puntini di sospensione, si legge: “Io vorrei discutere della parte economica al più presto, direi che già siamo fuori tempo massimo. Ancora non mi ha risposto ***** e Pamela sta venendo via con me. Se non mi date quello che chiede ***** non scende dalla macchina. 60k di cui il 40% alla società che è titolare dei diritti di immagine”. In collegamento c'era l'ex avvocato della Prati, Carlo Taormina, che non crede assolutamente alla buona fede di Eliana Michelazzo e men che meno alla primadonna del Bagaglino: “Lo dico io e me ne assumo le responsabilità, è un tentativo di estorsione. In questo caso c'è stata una richiesta di soldi pesante. Questo è lo specchio di quello che c'è dietro a tutto quello di cui abbiamo parlato. Dietro a tutto ci sono i soldi. Questa è un'operazione molto grave. Io parto dal presupposto che abbiano agito insieme Pamela Prati e l'avvocatessa, non posso pensare che l'avvocato abbia preso un'iniziativa del genere senza mandato. Signori, questa ha un solo nome dal punto di vista giuridico: è un tentativo di estorsione. ‘Non scendo dalla macchina se non mi paghi' è un caso classico di estorsione. Questo non è risarcimento dei danni, è un reato. Chiedo alla Michelazzo quanti soldi hanno guadagnato, è questo quello che ci deve dire”. Barbara d'Urso ha domandato più volte a Pamela Perricciolo: “Perché avete fatto tutto questo?”, ma la risposta l'ha già data l'avvocato Taormina: il denaro.

Dai blog