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Barbara d'Urso "assolve" Marco Carta: "L'ho chiamato, piangeva"

Giada Oricchio
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A “Pomeriggio Cinque”, Barbara d'Urso si schiera (con prudenza) con Marco Carta, il cantante fermato venerdì scorso per furto aggravato alla Rinascente di piazza Duomo a Milano e poi rilasciato: il giudice non ha convalidato l'arresto, ma Carta resta indagato a piede libero ed è stato rinviato a giudizio (tornerà in Tribunale il prossimo 16 settembre). Il vincitore del Festival di Sanremo e di Amici è stato bloccato dagli addetti alla sicurezza, insieme a Fabiana Muscas, 53 anni, infermiera dell'ospedale Brotzu di Cagliari, nella cui borsa sono state ritrovate 6 magliette del valore di 1200 euro e il cacciavite per levare la placca antitaccheggio (ma non ha rimosso le etichette flessibili che hanno suonato al momento dell'uscita). Marco Carta si è detto “estraneo ai fatti” ma quando gli hanno chiesto chi fosse stato ha risposto : “Non lo so, non faccio la spia” facendo intendere che in qualche modo fosse coinvolto. La donna nega qualunque addebito anche se il suo arresto è stato convalidato. Uno degli addetti alla sicurezza della Rinascente ha ricostruito la vicenda in un modo diverso rispetto all'artista sardo: “Dalle telecamere ho visto che Carta e la donna si guardavano intorno in modo sospetto. Lui è entrato in camerino e lei gli ha passato le magliette, poi la borsa. Quando hanno lasciato i camerini, sono entrati in bagno dove sono state rinvenute le placche antitaccheggio”. A "Pomeriggio Cinque" Barbara d'Urso ha affrontato l'argomento e rivelato: “Ho letto la notizia e l'ho chiamato. Mi ha chiamato un minuto dopo, piangeva, mi ha giurato che non c'entra niente, gli ho detto di calmarsi e che ne avremmo riparlato nei prossimi giorni. Io penso che non abbia fatto nulla, ma nei prossimi giorni cercheremo di capire”.

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