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Neanche la finale risolleva l'Isola: doppiata da Montalbano

Giada Oricchio
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La finale dell'Isola dei Famosi nulla può contro la replica de “Il commissario Montalbano – La Giostra degli Scambi”. Il reality show perde anche l'ultima partita in termini di dati Auditel. Per la precisione sale nei numeri conquistando (dalle 21.40 all'1.10 di notte) 3.231.000 telespettatori pari al 18,06% di share, ma esce sconfitto dai personaggi di Camilleri che catturano l'attenzione di 6.718.000 telespettatori pari al 28,61%. La puntata d'addio di Alessia Marcuzzi è stata meno avvincente delle lumache raccolte da Riccardo Fogli, dell'inattesa antipatia di Alvin e del flirt Soleil-Jeremias. La faccia stanca e annoiata di Paolo Brosio è l'emblema della puntata anche se ora, grazie a Marina La Rosa sappiamo che girava sempre con il batacchio di fuori: “parlava nudo e in effetti è molto ben messo, molto”.  L'Isola poteva finire entro mezzanotte e il pubblico avrebbe ringraziato sentitamente. Invece è andata avanti gocciolando banalità e pubblicità, pubblicità e banalità fino a un nuovo caso di meta tv. Anzi di meta reality: il format foraggia sé stesso. Non solo propone gli stessi concorrenti, ma li fa anche vincere. E una singolare coincidenza vuole che Mediaset esporti i trionfatori dalla Rai: Walter Nudo aveva vinto l'Isola con Simona Ventura e quest'anno ha centrato il GFVip su Canale 5, ieri Marco Maddaloni, che a televoto aperto si è giocato il tutto per tutto facendo la proposta di matrimonio alla secolare dolce metà (10 anni d'amore e due figli), è arrivato primo all'Isola e nel 2013 aveva conquistato Pechino Express in onda su Rai2. Nemmeno il tempo di archiviare il faldone honduregno, di scuotersi la sabbia dalle terga che Mediaset lunedì 8 aprile apre la porta rossa della Casa di Cinecittà e ci rimette sul divano: parte il Grande Fratello 16 di Barbara d'Urso. L'amore tormentato in stile “After” da parte di Mediaset per i reality si spiega solo con il target commerciale: chi guarda il genere, poi compra. Logiche da tv commerciale. Fino all'avvento di un asteroide sugli scaffali dei supermercati o a uno switch del telecomando.    

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