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"Cose mai dette su Baudo". L'ex manager fa a pezzi il Pippo Nazionale prima di Sanremo

Armando Gentile racconta la verità sul palazzo all'Aventino e sulla presunta "penale"

Giada Oricchio
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Striscia la Notizia spulcia il libro del Pippo Baudo nazionale "Ecco a voi" e trova diverse imprecisioni. Sente il parere dell'ex manager Armando Gentile e viene fuori un "palazzo di menzogne". "Pippo si autoconvince di quello che dice, è un gran bugiardo" dichiara. Nell'autobiografia di Pippo Baudo ci sono tantissimi aneddoti, ma uno in particolare ha fatto suonare il rilevatore di bugie del tg satirico di Antonio Ricci, quella relativa alla penale che avrebbe pagato per la risoluzione del contratto con Fininvest. Baudo scrive: “Berlusconi mi disse che avrei dovuto pagare una penale e al mio assenso aggiunse: "Sei proprietario di un palazzo sull'Aventino, mi cedi quello e pure il bar che sta accanto”. Valerio Staffelli ha controllato e fa presente a Pippo Baudo che i conti non tornano così ha intervistato l'ex manager storico del presentatore, Armando Gentile che ha lavorato con Pippo Baudo 25-30 anni. “Non c'era nessuna penale, ma che penale ha pagato, ma de che?"  esclama l'ex manager Gentile. "Sono anni che voglio dire questa cosa, ma non ne ho mai l'occasione, tutte le volte che lo sento mi ribolle il sangue. È una vita che dice che il palazzetto che io avevo comprato per lui… Facciamo un passo indietro: io ero il manager a 360° gradi, curavo tutto di Baudo, anche i conti correnti bancari, avevo il libretto d'assegni, avevo 4-5 società intestate a lui che avevo fatto io ed ero l'amministratore unico. Prendevo l'1%, ma non effettivamente, per dimostrare che ero amministratore. L'acquisto l'ho fatto io e l'ho comprato dalla Cisl. Dal notaio c'era Marini (l'ex presidente del Senato, nda). Fu un grande affare per Pippo. I due ragazzi che facevano da intermediari per la Cisl volevano sbolognarlo e la stessa Cisl aveva bisogno di vendere. Quando Berlusconi mi disse con bonomia "adesso mi devi dare indietro i soldi”. E Staffelli: “Quindi aveva richiesto l'acconto”. “E certo, ha preso i soldi e non lavora? Io proposi la palazzina e Berlusconi l'accettò, ma gliel'ho venduta di più di quello che Pippo l'ha pagata”. Armando Gentile smaschera Pippo Baudo: “Però tutta la vita, su tutti i giornali e interviste, dice "mi ha rovinato, avevo tutti i soldi lì", ma quale tutti i soldi lì! Abbiamo restituito la palazzina a conguaglio di quello che dovevamo, abbiamo anche tolto i sei mesi che aveva lavorato perché mi ero fatto dare un anno di pagamento anticipato”. Valerio Staffelli chiede lumi anche sul bar: “Pippo dice che voleva pure il bar di fianco” e quello punge peggio di un punteruolo: “Ma figurati se Berlusconi voleva il bar! Ma stiamo scherzando?! Ma che davero? L'ho fatta io la trattativa a casa di Berlusconi ad Arcore”. E infine sgancia "un'Enola Gay”. “Allora devo dire una cosa perché è vera, siamo di fronte a una persona che è bugiarda. Non dobbiamo assolutamente credere a quello che dice. Bisogna fare una tara, se lui dice cento, dì dieci va. Novanta sono invenzioni. Lui ha questa grande forza, come se facesse il training autogeno, si guarda allo specchio e si convince. Se dice Staffelli è ladro, a forza di ripeterlo si convince. Si auto convince talmente tanto che poi lo ripete ai giornali, a chi lo intervista… ma che stai a dì?”. Ezio Greggio chiosa: “Hai capito il Pippone? Se non gliel'avessimo già recapitato meriterebbe un altro tapiro”. 

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