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Una magia incredibile la mostra fotografica «Famiglia all'italiana» che, con una serie di scatti eccezionali, documenta il rapporto profondo tra il nostro cinema e l'istituzione più bella del mondo.

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L'esposizione,partita dal Palazzo Reale di Milano è ora giunta alla Camera dei Deputati, nel Complesso di Vicolo Valdina, inaugurata l'altro giorno da Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera dei Deputati, e da monsignor Dario Edoardo Viganò, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo. «Questa mostra - ha commentato Viganò - documenta come la famiglia ha attraversato la storia del nostro Paese e come i problemi siano cambiati con il mutare delle epoche. Serve per comprendere l'evoluzione di questi problemi. La famiglia è sottoposta a forti pressioni. Tutti le chiedono aiuto: la scuola, la società civile e anche la Chiesa. Questa mostra può essere di aiuto ad una famiglia carica di responsabilità». «La Chiesa - ha aggiunto monsignor Viganò - ha sempre avuto a cuore sia la famiglia che il cinema. Quest'ultimo non è solo mera evasione, ma racconto di una società, delle correnti emotive e ideologiche che l'attraversano». Tra i film scelti per illustrare il cammino della famiglia si parte con «Assunta Spina» di Gustavo Serena, del 1915, passando per «I bambini ci guardano», di De Sica, «Mio figlio professore», con Aldo Fabrizi, del '46, e poi «Il ferroviere di Germi»... fino ai recentissimi «Bianco e nero» e «Noi credevamo». Realizzata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale l'esposizione rimarrà aperta fino a giovedì, con ingresso gratuito. Si aggiunge alle proposte culturali della Fondazione dopo l'importante mostra «Preti al cinema. I sacerdoti e l'immaginario cinematografico». Antonio Angeli

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