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Vince il Premio Goliarda Sapienza il racconto «Borderline» di Francesco Cusano, pupillo di Valerio Evangelisti A caccia del grande romanziere tra le celle di Rebibbia

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Siè tenuta, infatti, ieri pomeriggio, con la conduzione di Pino Insegno, la premiazione dei vincitori della seconda edizione del Premio Goliarda Sapienza «Racconti dal carcere», ideato e curato dalla giornalista Antonella Bolelli Ferrera e promosso da Società Italiana Autori Editori (SIAE), Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP), Associazione inVerso e RAI, Radiotelevisione Italiana. Patrocinato da Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero della Giustizia, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Fondazione Pubblicità Progresso, il riconoscimento ha per madrina Dacia Maraini. Tra le centinaia di partecipanti che hanno fatto pervenire un racconto dai contenuti autobiografici, ne sono stati selezionati 20 e a ognuno è stato abbinato un autore affermato con funzione di tutor d'eccezione. Il primo classificato è risultato «Borderline», diagnosi-specchio di una vita, di Francesco Fusano con la seguente motivazione: «Stile sorvegliato, ricchezza lessicale, citazioni sparse, memoria di buone letture e visioni, ironico trascendimento del vissuto, al punto che non importa più sapere se i fatti siano accaduti. I personaggi, figure appena accennate e indelebili. Sopra tutte, la figura della nutrice». Ad affiancarlo c'era il genio del noir Valerio Evangelisti che così ha commentato: «Devo ammettere che mi misi a leggere il racconto "Borderline" quasi distrattamente, e invece mi conquistò fin dalla prima pagina, rimasi incatenato a quello che veniva raccontato con un linguaggio così perfetto, così giusto, con pagine durissime e altre tenere invece. Capii, insomma, di avere davanti un autentico poeta. È uno dei più bei racconti che abbia mai letto negli ultimi anni e secondo me la premiazione era obbligata. Io posso dire solo questo - mi rivolgo direttamente a Francesco e mi permetto di dargli del tu, ma è come se fossimo vecchi amici: "Francesco sei un artista, hai scritto qualcosa secondo me di memorabile con una maestria nello stile straordinaria, che si trova anche in pochi professionisti delle lettere. Io vorrei tanto incontrarti, spero che il tuo periodo di detenzione non duri a lungo e che possiamo conoscerci di persona perché già ti sento amico. Hai saputo descrivere la tua condizione in maniera splendida sia dal lato umano – a volte il racconto è davvero commovente – sia nella descrizione delle carenze del nostro sistema carcerario. Non è un lavoro da poco, è un lavoro che spero circoli tantissimo e ti procuri la fortuna che meriti"». Al secondo posto «Introduzione alla devianza di un cane» di Salvatore Torre con tutor Giancarlo De Cataldo, mentre terzi in ex aequo sono «Quattrometriquadri» di Michele Celano con tutor Corrado Augias e «Terzo Piano – Passeggio!» di Pavel Costel con tutor Marco Franzelli. Tiberia de Matteis

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