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«Da Calabresi ai funerali del Papa. Ecco la legalità»

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L'occasione?Presentare il libro «La legalità raccontata ai ragazzi». Dalla strage di piazza Fontana a una rapina in banca, alla critica ai parigini, infine al sequestro di Alemagna. Con i più giovani attorno, l'ex Prefetto di Roma parla anche di droga, del mondo del crimine. E poi gli eroi: Falcone, Borsellino, e Calabresi. Senatore Serra, a quale fascia di età è indirizzato? «Fino al liceo. Ho cercato di scrivere in modo semplice, è un libro rivolto anche alle madri, agli adulti, a chiunque abbia dei figli». Se dovesse citare un episodio della sua carriera? «Il Social Forum di Firenze, subito dopo Genova. La competitività non ha raggiunto mai raggiunto quei livelli, come in quel caso. È vero che al termine della manifestazione offrirono tè caldo e caffè agli agenti». L'organizzazione dei funerali di Giovanni Paolo II. Un ricordo? «Fu un momento difficilissimo. Ebbi la fortuna di incontrarlo più volte come Prefetto di Roma: provocò in me una grande emozione. Tre milioni di persone da tutto il mondo. In 24-48 ore creammo tutta l'organizzazione. Accorsero Capi di Stato da tutto il mondo e fu un'organizzazione gigantesca. La gente era in fila per chilometri, giorno e notte. Si trattava di allestire posti di informazione per tutti, di organizzare l'ordine pubblico». Un eroe che i ragazzi possano prendere a modello. «Luigi Calabresi. E ho avuto la fortuna di lavorare con Falcone e Borsellino. Mi hanno insegnato tanto, il coraggio e la forza del dialogo». Roma e la criminalità. Qual è il quartiere peggiore? «Non so quale sia il peggiore ma le periferie sono poco tutelate. Al Centro la gente si sente più al sicuro. La gente è più tranquilla. Il personale delle Forze dell'Ordine, pur con tutte le difficoltà, dà tantissimo. Hanno voglia di fare ma dovrebbero essere di più. Nelle periferie si dovrebbero creare punti di ritrovo per i giovani. Svago, cose piacevoli. E quindi direi che le periferie, in generale, sono più a rischio».

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