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L'opera di Veneziano tra polemica e scherno

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GiuseppeVeneziano - che ai non addetti ai lavori potrebbe presentarsi come l'autore della contestatissima copertina di "Flash Art" con Bin Laden e Cattelan o dell'iconografia-choc della Madonna col Bambino, interpretato da Hitler - tornerà di certo a far parlare di sé prima della fine dell'esposizione alla Galleria d'arte Contini a Cortina d'Ampezzo, inaugurata lo scorso 24 dicembre e allestita fino al prossimo 4 aprile. Già il titolo di presentazione, "La surreale cronistoria del reale", a cura di Luca Beatrice, suggerisce sorprese. La carrellata di opere, del resto, conferma le aspettative: si spazia da Giuseppe Garibaldi, ritrovato simbolo di italianità nell'anno del festeggiamento dei 150 anni, a Charlie Chaplin, da Lady Gaga a Carla Bruni, per sconfinare poi nell'azzardo con la Pietà con Superman, Cattelan con Marylin Monroe, Mike Tyson con Van Gogh, Batman corteggiatore di Wonder Woman, Hitler rappresentato mentre danza con Mussolini. Nessuno è indenne dal graffio artistico di Veneziano, che mantiene l'atteggiamento di cronista della realtà trasfigurata in immagini atemporali, che non conoscono vincoli di tempo e spazio. In questo senso, tra le novità assolute della sua nuova produzione pittorica, esposta questa volta nella sede della Galleria Contini di Venezia, c'è proprio una scultura in bronzo dipinta dei suoi colori, alta 270 centimetri, raffigurante David con in mano il trofeo della testa del clown di McDonald. Si dice filologo d'arte antica, appassionato di fumetti, narratore ironico e testimone scanzonato della realtà, ossessionato dalla storia, dalla cronaca - politica, sociale, televisiva, artistica - e dalla bella pittura. La tavolozza è composta di tonalità accese, con la predominanza del blu oltremare e del magenta, una tonalità virata al fucsia, suo marchio di fabbrica. Partendo da questa base, e ispirandosi alla rappresentazione new-pop e al padre del surrealismo Salvador Dalì, ha pescato nel mare delle icone occidentali giocando sulle contraddizioni tra sesso e potere, apparenza e gloria, grandi miti e starlette destinate all'oblio, traendo vantaggio dal consueto equivoco provocato dalla censura tra ciò che è moralmente consentito a un artista e cosa no. Così sono nate altre additatissime opere, come il ritratto della scrittrice Oriana Fallaci decapitata nel 2006. Non sarà un caso, dunque, se tra i critici che hanno esaminato i suoi lavori figurano anche Giampiero Mughini e Vittorio Sgarbi. Alla polemica, Veneziano, ormai è avvezzo e ci convive bene (info Galleria Contini via Roma, 2 - Cortina d'Ampezzo (BL), www.continiarte.com).

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