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Via al primo ciak per Avati. Roncato fa il «nonno»

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Intimi,riparano dal freddo e perfetti per non mandare in tilt il traffico di una strada del centro storico se proprio lì si gira la scena di un film. Così quelli di Strada Maggiore, la via che parte dalle due Torri di Bologna, che hanno accolto ieri la troupe di Pupi Avati per il primo ciak della sua nuova serie che andrà in onda su Raiuno. Si chiama «Un matrimonio» e racconta in sei puntate la storia d'amore dei suoi genitori (interpretati da Flavio Parenti e Micaela Ramazzotti) dagli anni '40 in poi. Ma per Pupi Avati è un ritorno nella sua città solo ideale: il regista è rimasto a Roma, dove da dicembre sta girando gli interni a Cinecittà. Per lui a supervisionare le scene bolognesi e urlare il mitico «Azionee» è stata sua figlia, Maria Antonia. Dopo il primo ciak in via Fondazza (la stessa dove abitava il pittore Giorgio Morandi) con un Andrea Roncato in tuta da operaio, verso le 11 il cast si è spostato in Strada Maggiore. Lì Roncato (che recita la parte del nonno materno di Avati) accompagna in bici la sua amante (nella vita la moglie di Alessandro Haber) fino al lavoro. «Ci vediamo stasera e vedi di non fare tardi chè già mi girano...», le dice davanti all'entrata della camiceria Dagnini, alias un negozio di bici che per tutta la mattina ha continuato a ricevere i clienti. Tranne nei momenti clou. Gli stessi in cui il traffico è stato interrotto. Pochi minuti alla volta, e poi di nuovo via a macchine, scooter, autobus e perfino il suv di una donna che ha il garage accanto alla pseudo-camiceria. Ma nessuno ha mai perso la pazienza. Tantomeno la troupe. «I bolognesi sono molto carini e gentili con noi - commenta la figlia del regista - e la città ha mantenuto parecchi scorci belli, a parte qualche graffito che ci è toccato ripulire, ma niente di grave». A Bologna comunque le riprese continueranno per tre settimane, e poi riprenderanno in primavera. Tornando nella sua città, il regista di «Regalo di Natale» e «Gita scolastica» è tornato anche alla fiction: «Vista la predisposizione di mio padre a raccontare storie che trattano temi universali, forse la televisione è il mezzo più giusto», osserva la figlia. Intanto tra una battuta e un doppio senso per far ridere la troupe, Roncato ha iniziato a dispensare complimenti: «Recitare a Bologna ha un sapore doppio per me: è la prima in cui ho recitato ed è quella che amo di più al mondo». Per non parlare di Pupi: «Auguro a tutti gli attori di fare un film con lui una volta nella vita: non è un lavoro, è un premio», o dell'attrice protagonista: «La Ramazzotti è fra le più bravi attrici che ci sono oggi e destinata a portare avanti l'eredità di Monica Vitti».

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