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Quell'eroe che vola dalla letteratura al piccolo schermo

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Èun vero «mostro della letteratura» visto che siede nell'olimpo delle favole accanto a Cappuccetto rosso, la Bella addormentata e Biancaneve. «Il Piccolo Principe», in base ad un recentissimo sondaggio, è stato l'unico vero amico d'infanzia per il 63,4 per cento degli adolescenti, l'età nella quale è più amato e più letto. Per gli adulti il principino che vola da un pianeta all'altro resta comunque in primo piano, al quinto posto, perché le sue avventure vengono raccontate dai genitori ai più piccoli nel letto, prima che si addormentino. E questo è stupefacente, perché la favola è nata negli anni Quaranta, in piena guerra mondiale, mente la sua «concorrenza» (ad esempio Cappuccetto rosso) ha radici antichissime, addirittura nella mitologia. Lui invece è stato inventato e messo sulla pista di decollo da un suo collega pilota, di Lione, Antoine de Saint-Exupéry. Sì perché il principe non è terrestre, arriva da un lontano asteroide, sul quale abita solo lui e una piccola rosa, molto vanitosa, che cura e ama. Il libro racconta dei pianeti che il Piccolo Principe ha visitato, con gli strani personaggi che li abitano. Una favola onirica e grandiosa che può essere letta come un'allegoria dei dubbi e delle incertezze degli adolescenti che entrano nel mondo dei grandi. Un mondo nel quale si rischia sempre di perdersi. Come si è perso il suo autore: Antoine de Saint-Exupéry. Era un apprezzato scrittore (Il Piccolo Principe è la sua opera più celebrata), pilota durante la Seconda Guerra mondiale. Scomparve senza lasciare traccia, probabilmente abbattuto da un aereo tedesco, il 31 luglio 1944, durante una missione sul mar Tirreno. Ora «Il Piccolo Principe» arriva in televisione con 52 episodi, una grande coproduzione internazionale di RaiFiction, che racconta, uno per uno, dei pianeti visitati dall'astronauta extraterrestre. L'eroe entra a far parte di diritto dei personaggi, tanto ben inventati, che sono volati dalla letteratura allo schermo, piccolo o grande che sia. Un passaggio «santificato» da uno dei grandi profeti del cinema e della comunicazione: Orson Welles che tentò (pochi lo ricordano) di realizzare un grande cartone animato sul personaggio di Saint-Exupéry, insieme a Walt Disney. Siamo nel pieno della Seconda Guerra mondiale, Welles è in crisi, ormai fuori dalla grande cinematografia. Trova un'ancora di salvezza, il progetto per un film tratto dalla storia incantata che l'ha folgorato prende forma. Tutto in un bellissimo libro di Bompiani (che per tutta la serie ha profuso eccezionali energie): «Il Piccolo Principe - Sceneggiatura e adattamento originale di Orson Welles dal romanzo omonimo di Antoine de Saint-Exupéry», traduzione di Fabrizio Ascari, postfazione di Enrico Ghezzi, 85 pagine, 13 euro. Quel film non verrà mai fatto, ma Welles aveva visto giusto: il Piccolo Principe era, ed è, un gigante. I 52 episodi da 26 minuti in arrivo sulla Rai sono solo una delle sfaccettature della «Piccolo Principe-mania»: stanno uscendo ristampe e libri di ogni genere sul personaggio e su Saint-Exupery. Addirittura, recentemente, è stato pubblicato anche un libro di cucina ispirato al Piccolo principe. Poi dvd, videogiochi, gadget. Una grande esposizione è prevista a Parigi entro il 2012.

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