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«Sogno un musical con De Sica»

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Perla fiction (una miniserie) «Il commissario Zagaria» diretta da Grimaldi (vi recita anche la figlia Rosanna), che andrà in onda lunedì e martedì in prima serata su Canale 5. Lino Banfi, perché si è stufato di fare la parte del buono? «Perché sembra che uno faccia solo personaggi di buoni sentimenti. Mentre dimostrare di essere per davvero bravi significa calarsi anche in ruoli cattivi. Dino Risi me lo disse: "Tu puoi fare qualsiasi cosa, ti vedo nel ruolo del boss in pantofole". Un grandissimo complimento, potrebbe essere anche una sorta di Robin Hood che ruba ai poveri». Una storia da tv? «Più adatta al cinema. Per quanto riguarda la tv abbiamo dei contatti in Rai, per continuare discorsi su Raiuno». Lei dice "no" al film di Natale. Ma non ha detto "basta" alla Rai: c'è uno spiraglio? «Lo spiraglio c'è eccome. Sono in contatto continuo con Del Noce che mi ammira molto. Ci sono altre idee che bollono in pentola. Non sappiamo ancora cosa ma lui mi ha parlato di due progetti: uno per me e l'altro in coppia con Toffolo. "Volentieri", gli ho risposto. Certo ci vogliono i tempi ma c'è la buona volontà». Nonno Libero di "Un medico in famiglia" avrà un futuro? «Ahimé no. Non ci sarà più. Non so neanche se continueranno a fare proprio "Un medico in famiglia". Io lo ho abbandonato due serie fa: l'ultimo anno non ci sono stato per niente. Non per colpa mia. Loro volevano che facessi solo una o due puntate. Io gli ho risposto di "no". Anche perché prima mi avevano detto che la mia figura era stata inglobata da quella di mio figlio (Lele, ndr). Poi si sono pentiti e io non sono tornato indietro sui miei passi». Nonostante tutto, nell'ultima serie la sua presenza aleggiava... «Dicevano: "È in Usa". Ma il pubblico avrebbe voluto sapere dove stava... Io ho ringraziato Carlo Bixio, perché mi ha dato davvero molto. La storia di Nonno Libero è finita». Lei ha scritto il soggetto di Zagaria. A chi si è ispirato? «È una persona che sento molto vicina. Gli sceneggiatori lo hanno reso davvero molto bene. E proprio stamattina un capo della polizia mi ha proposto di fare una foto nei panni di un commissario, da mettere su un calendario». Quale è ora il suo rapporto con Berlusconi? «No, no. Non si interessa più di queste cose. Ogni tanto ci si incontra e tra di noi c'è l'affetto di vecchi amici che si ritrovano». Un tempo era oggetto della sua satira... «Questo all'inizio. Facevamo entrambi tivù e non ci si aspettava proprio che sarebbe entrato in politica: ognuno è andato per la sua strada». C'è un progetto che le sta particolarmente a cuore? «Sarebbe bello fare una commedia musicale ma in televisione. Lo diciamo sempre scherzosamente io e Christian De Sica. Lui ricambia questo affetto ed è sincero. Me lo dice sempre. E allora lanciamola questa idea. O no?».

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