Venezia, Leone d'Oro alla carriera per Bellocchio
"Questo Leone D'Oro alla carriera e' una ripartenza verso il futuro, che spero sia abbastanza lungo". Con queste parole il regista Marco Bellocchio ha ricevuto il prestigioso premio che gli è stato consegnato oggi dal collega Bernando Bertolucci durante la Mostra del cinema di Venezia. "Sono soddisfatto, questo e' un riconoscimento per un percorso artistico durante il quale ho cercato di essere fedele alle mie idee" ha affermato Bellocchio. Durante la kermesse ospitata dalla Laguna, il regista presenterà una versione rimontata del suo "Nel nome del padre", che partecipo' al festival quarant'anni fa. "Sentivo che questo film poteva essere ancora rielaborato, già all'epoca mi ero accorto che aveva degli aspetti ideologicamente soffocanti, delle immagini che dovevano essere piu' leggere e un ritmo piu' coinvolgente. Abbiamo tagliato 20 minuti circa - spiega il maestro - il senso del film pero' e' rimasto identico, questa versione mantiene la sua disperata provocazione. Credo sia piu' bella di allora" Il grande regista ha poi parlato dei suoi prossimi progetti:"Non sono in pensione" ha precisato. In cantiere c'è infatti un film ispirato alla tragica vicenda di Eluana Englato, che dovrebbe chiamarsi "Bella addormentata". Un'opera in cui si intrecceranno tre storie, per mettere in risalto i contrasti tra laici e cattolici, e le cui riprese inizieranno a gennaio. Nel corso della conferenza stampa, poi, il maestro non ha lesinato consigli per i giovani che vorrebbero sfondare nel cinema. "Li scoraggerei - afferma categorico - e' un lavoro faticoso in cui pochi riescono, tanti si arrabattano, anche ragazzi di talento. Quello che reputo sbagliato e' imitare i padri, invece suggerirei di cercare la propria strada. Tutti si buttano miseramente sulla commedia perche' ha successo, mentre bisogna cercare strade nuove" ha concluso il regista.