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«Se aiuti i clandestini rischi denunce»

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Masoprattutto la legge del mare, quella che impone di salvare chiunque sia in difficoltà e quella delle autorità che impone altre regole, mentre il Mediterraneo si riempie di cadaveri di immigrati. Ambientato a Linosa, il film, prodotto da Cattleya con Rai Cinema e dal 7 settembre distribuito al cinema da 01, mette al centro l'Italia di oggi, accogliente con il cuore, respingente per la paura dell'invasione africana e del cambiamento sociale. «Il mio è un film non giudicante - si difende il regista a chi gli contesta di non conoscere bene le leggi italiane - La mia storia non dice che non si possano raccogliere in mare degli extracomunitari alla deriva. Ma solo il fatto che se si raccolgono in mare degli immigrati e non vengono poi denunciati alla polizia si è accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Ed è assurdo che delle persone vengano rinchiuse in un centro solo perché sono venute a cercare un posto dove stare meglio. Ricordiamoci sempre che anche noi Italiani eravamo migranti». Fiorello ci tiene intanto a ringraziare il regista «che scardina uno stereotipo sugli attori di tv come sono io, quello di essere catalogati come interpreti di fiction e dunque non buoni per il cinema». Din. Dis.

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