Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«La7? Spero ancora in Santoro»

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Enon solo per gli ascolti (avremmo fatto un programma di strip-tease per quelli), ma per fare uno show televisivo. Io ho fatto in modo che venisse a La7 ma poi sono stato vittima del fuoco amico», così Mentana racconta la vicenda Santoro-La7, dopo la fine dei rapporti di questo con la Rai. Santoro, ha detto in pratica Mentana, a La7 ci sarebbe bene perché nella rete: «Si può fare e invitare chiunque, si può intervistare chiunque». E a chi gli chiedeva se con l'arrivo di Porro a In Onda La7 avesse cambiato rotta spostandosi verso il Centrodestra, il direttore del TgLa7 ha risposto con un elenco: i nomi dei giornalisti di punta della loro informazione, da Lerner a Gruber, passando per Piroso, Formigli, Telese. «Insomma siamo critici» ha chiosato in riferimento alla linea da seguire. Con una postilla: il j'accuse indirizzato contro i Tg di Raiuno e Canale 5, considerati allineati. E ha aggiunto: «Quando sono arrivato a La7 i Tg della sera avevano perso appeal, c'era troppa tintarella, si parlava di cani, di musica. Noi abbiamo offerto un'alternativa». Eh sì, perché proprio ieri il Tg firmato da Mentana ha compiuto un anno. Sono due le date che hanno scandito la vita del giornalista di recente: l'11 novembre 2004 (ultima puntata del Tg5) e il 30 agosto del 2010, per l'appunto. Così questa volta Enrico Mentana canta vittoria e commenta prendendo in prestito dal gergo militare un «ce l'abbiamo fatta». Questi i dati: il TgLa7 delle 20 ha superato per ben 89 volte la soglia dl 10% di share, raggiungendo il proprio record il 30 maggio scorso con il 13,79%. È sopra al Tg4, Studio Aperto e Tg2 e si piazza, sul podio, al terzo posto. E ciò nonostante i Tg abbiano «traini» come la ghigliottina di Raiuno nel preserale, che arrivano fin al 20% di share. «Mentre noi abbiamo la Cucciari, un programma di satira», ha aggiunto (la comica di ciò non sarà contenta). Però la nota stonata sta nell'organizzazione del Tg: Mentana ha lamentato gli scarsi mezzi. Hanno solo una redazione a Roma, una a Milano e nessun corrispondente. Poche le immagini di repertorio: «Possibile che mi debba rivedere la faccia di Casini per quattro giorni di seguito?», ha detto. Aggiungendo: «È come una cena povera, al posto del caviale abbiamo le carote». Augurandosi che Telecom trovi un partner, sul cambio Tombolini-Ruffini alla direzione di La7 ha aggiunto che il neodirettore è più che altro un progetto a lungo termine. Tra le prossime iniziative la proiezione-dibattito di «Silvio Forever» e una puntata con Saviano.

Dai blog