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Rock mania Torna Grease

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Dopogli innumerevoli appuntamenti con il rock and roll, le auto d'epoca, i mercatini vintage e soprattutto grazie allo straordinario successo della XII edizione del Summer Jamboree, il festival dedicato proprio alla musica e alla cultura americana di quel periodo, ecco un altro importante arrivo. Il 12 agosto tornerà nelle sale «Grease», il film interpretato da John Travolta e Olivia Newton John che celebrava i fasti del decennio che negli Stati Uniti rappresentò la perdita dell'innocenza giovanile. Non un capolavoro, ma di sicuro un film ben fatto, che scelse bene gli attori protagonisti, apportando qualche significativo cambiamento rispetto al musical di Jim Jacobs e Warren Casey che aveva debuttato a Broadway nel 1972. In teatro John Travolta interpretava un ruolo minore. Ancora una volta il barometro delle tendenze si guarda indietro, strizzando l'occhio a un genere musicale che in questo momento riesce a mettere d'accordo giovanissimi e nostalgici, forse in virtù di tutto ciò che gira intorno: vintage, balli, look, atteggiamenti. Non un remake ma una robusta riproposta, visto che «Grease» torna nei cinema nell'inedita versione «sing-a-long», una sorta di karaoke più tecnologico che consente a tutti gli spettatori in sala di cantare insieme ai protagonisti (ma c'è da giurare che qualcuno proverà anche a ballare). La grande trovata di «Grease» fu principalmente quella di spostare l'asse coreografico di John Travolta. Mentre in tutto il mondo imperversava «La febbre del sabato sera», affresco in diretta dell'epopea dance - un successo travolgente al punto da indicare quel boom come «travoltismo» - l'orologio delle danze veniva spostato venti anni indietro, con Travolta imbrillantinato leader dei T-Birds e l'australiana Olivia Newton John, con un accento quasi etnico, collocata nei panni della vezzosa (ma nel finale tosta) Sandy Olson, leader delle Pink Ladies (di cui faceva parte, nel ruolo di Cha-Cha Di Gregorio, l'attrice e ballerina Annette Charles, scomparsa proprio ieri all'età di 63 anni). Importantissima la colonna sonora, affidata ancora una volta ai Bee Gees, artefici già del successo di «Saturday night fever». Barry Gibb è l'autore di «Grease», il motivo conduttore, anche se ad avere il maggior successo fu «Summer nights», duetto canoro-coreografico di Travolta e la Newton John. Ad omaggiare gli anni Cinquanta ci sono artisti dell'epoca, come Frankie Avalon e gli Sha-Na-Na (che per la verità appartengono ai Sessanta). Avrebbe dovuto esserci anche Henry Winkler, il celebre Fonzie di «Happy Days», proprio nel ruolo di Danny Zuko, ma dopo il boom di Travolta i produttori preferirono non cambiare cavallo. L'alchimia degli ingredienti stupirà ancora: meravigliosi costumi, musiche coinvolgente, un pizzico di ribellione, l'intuizione di spostare la scena da Chicago a Los Angeles e soprattutto l'improvvisa scomparsa di Elvis Presley pochi mesi prima. Il revival dei Cinquanta era cucinato e mantecato.

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