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I grandi classici sotto l'ombrellone

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diCARLO ANTINI Da Nietzsche a Freud, da Guicciardini a Faulkner. Altro che letture spensierate. Gli italiani in vacanza si portano quanto di meglio ha prodotto la letteratura mondiale di tutti i tempi. E non solo romanzi. Anzi. Sono in molti a prediligere la saggistica sia per motivi professionali che per la possibilità di entrare e uscire dal testo con più libertà di quanto consenta la narrativa. E non mancano le letture orientate all'attualità e al costume. C'è chi si trova già in vacanza e chi è stato sorpreso proprio mentre preparava la borsa con i libri da portare nelle località di villeggiatura. Come Maurizio Costanzo che assicura di aver già pensato a tutto. «Starò via tre settimane e con me porterò "In un amore felice" di Guido Ceronetti e "Ti ucciderò mia Capitale" di Giorgio Manganelli". Ho letto una recensione del libro e me ne sono subito innamorato. Un altro libro che quest'estate non potrà mancare sarà "Morte e resurrezione dei giornali" di Enrico Pedemonte». Di taglio completamente diverso le scelte di Pupi Avati che sponsorizza la lettura dei classici soprattutto d'estate e in vecchiaia. «Sono libri da leggere quando si è avanti con l'età - conferma il regista - quando le parole hanno il riverbero di un'ampia esperienza di vita. Ho 72 anni e sto recuperando il tempo perduto. Per questo ora mi sto dedicando a Nietzsche, dal quale mi sono sempre tenuto alla larga per paura che mi piacesse troppo. Credo di avere una trentina di libri che lo rigurdano. A tutti consiglio la biografia scritta da Massimo Fini in cui si parla della vita privata del filosofo tedesco. Ieri ho iniziato a leggere "Così parlò Zarathustra" e andrò avanti così per tutta l'estate». La psicanalisi vive una terza giovinezza, almeno a sentire le scelte di Achille Bonito Oliva, grande estimatore della saggistica a scapito della narrativa anche sotto l'ombrellone. «Sto scrivendo un'enciclopedia in cinque volumi - spiega il critico d'arte - e tutti i linguaggi saranno analizzati attraverso lo spettro della psicanalisi. Al primo posto ci sarà "L'interpretazione dei sogni" e non mancherà qualche testo di Jacques Lacan». Gli fa eco Vittorio Sgarbi che spazierà tra Carosello, Guicciardini e il regime fascista. «I libri d'arte non li leggo perché quelli piuttosto si guardano - scherza Sgarbi - Ora sto leggendo "Le parole disabitate" di Raffaella De Santis, in cui l'autrice fa una riflessione sulle parole che non si usano più come Carosello, contestazione e così via. In vacanza con me porterò anche "Carlo Levi segreto" di Giovannino Russo e "I ricordi" di Guicciardini che ci fa capire sempre che cos'è un politico. Poi ci sarà la mia fase più propriamente storica con i «Diari di Mussolini» e la «Storia della cultura fascista» di Alessandra Tarquini. Ma non mancherà neppure un altro libro di Giovanni Russo "Gli irripetibili anni '60" che è il catalogo di una mostra attualmente in corso a Roma». Anche se in viaggio in treno, Dacia Maraini non rinuncia ai suoi libri sul Risorgimento, come quello di Rosselli su Pisacane e «Il Risorgimento» di Cattaneo. «Subito dopo leggerò "Da Quarto a Volturno" di Giuseppe Cesare Abba - prosegue la scrittrice - Tra un Risorgimento e l'altro mi dedicherò anche a testi più recenti come quelli di Giada Diano e "Ternitti" di Mario Desiati». Tutti d'un fiato i libri estivi di Roberto D'Agostino: «Mentre morivo» di William Faulkner e «Bugiarda no, reticente» di Franca Valeri. Così è se vi pare.

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