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Magie di Sakamoto: due pianoforti all'unisono

Ryuichi Sakamoto

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Melodie celebri quasi più del loro autore. Magie in musica che dalle viscere dell'oriente arrivano dritte al cuore dell'industria culturale. Nelle vesti di colonne sonore: «Merry Christmas, Mr Lawrence», «L'ultimo imperatore» e «Women without men», solo per citare i film più famosi. E poi centinaia di collaborazioni e sperimentazioni che attraversano i generi dall'elettronica alla musica sinfonica. Tutto questo nelle mani di Ryuichi Sakamoto, uno dei maggiori compositori viventi. Sakamoto arriverà mercoledì alle 21 nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium dove si esibirà in «Playing the Piano». Si tratta di un recital di «piano solo» ma molto particolare. Nessun altro al mondo avrebbe la sfrontatezza di presentarsi con due pianoforti che, malgrado un unico pianista, suonano contemporaneamente. Il concerto lo vedrà impegnato davanti agli 88 tasti del pianoforte gran coda da concerto, cui sarà affiancato un altro implementato con l'elettronica: i rapidi scambi tra i due strumenti, attraverso la tecnologia digitale, permetteranno in tempo reale il passaggio al secondo di intere linee musicali eseguite da Sakamoto sul primo pianoforte.   Il programma della serata comprenderà sia arrangiamenti pianistici di alcuni suoi successi, sia materiale nuovo. Si tratterà di brani provenienti dal suo nuovo album «Out of noise», dove le atmosfere del minimalismo americano, con semplici cellule ritmiche che stratificandosi una sull'altra vanno a formare una tessitura che si srotola nel tempo come un tappeto sonoro, vengono arrotondate e distese dalla sensibilità del musicista. Un concerto che si preannuncia come uno dei più interessanti di questo inizio d'autunno capitolino. Negli ultimi anni Sakamoto ci aveva abituato a mille sperimentazioni, anche a braccetto con l'elettronica. Solo un paio d'anni fa il musicista si era esibito nella Capitale in duetto con Alva Noto, maestro di sintetizzatori e campionatori. E ora prosegue sulla strada già tracciata, spostando il confine ancora più in là. All'origine del suono.

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