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Le passioni

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diSARINA BIRAGHI «Compagna devota fino all'estremo sacrificio», è scritto sulla tomba di Jeanne Hébuterne, la musa di Modigliani, una donna che ha seguito fino in fondo le ragioni del cuore. «Non sei mai stata così bella», era scritto nel biglietto lasciato da Alain Delon sulla bara di Romy Schneider. Due donne che decisero di mettere fine alla loro vita perché incapaci di andare avanti, senza l'uomo adorato. In «Amori liberi Amanti scomodi» (Mursia, pag. 208) Marco Innocenti traccia la storia di ventuno passioni «impossibili» del Novecento, quegli amori che sono i più belli perché non finiscono mai, durano per sempre, oltre la vita stessa. Anche quando si spezzano, si chiudono o non nascono neppure e restano in un angolo del cuore, sono forti, capaci di esaltare il cervello o lacerare l'anima perché sono violenti. E il lui e la lei di turno vivono come se ogni giorno fosse l'ultimo, perché le grandi passioni sono pervase di libertà e disperazione. Come sostiene Marco Innocenti, giornalista, scrittore e studioso di storia contemporanea, di amori disperati sono piene la storia, la letteratura, il cinema, la vita. Spesso sono passioni malate, febbrili, irregolari, precarie, scomode, folli. Senza futuro e senza speranza. In «Amori liberi amanti scomodi» l'autore racconta alcuni personaggi indimenticabili del secolo scorso, storie «diverse» e controcorrente tutte condite da un pizzico di follia. È sicuramente amour fou quello tra Modì e la sua musa, lui bello, magnetico e sfacciato, lei delicata come una carezza, dal volto diafano e dal lungo collo di cigno. Lui è Amedeo Modigliani, un figlio delle stelle, genio e sregolatezza, il pittore «italiano di Montparnasse» che tra donne, hashish, vino e assenzio si autodistruggerà. Lei, Jeanne Hébuterne lo ha sempre amato pur non riuscendo ad averlo solo per sé. Sa di non potergli sopravvivere e così, il giorno dopo la morte dell'artista, col pancione di nove mesi, vola giù dal quinto piano. Solo al Père-Lachaise di Parigi, Amedeo e Jeanne hanno trovato pace, vicini per sempre. Bellissimi e diversissimi furono anche Alain Delon e Romy Schneider, lei la brava ragazza austriaca, lui lo scapestrato ragazzo francese, lei alla ricerca di un punto fermo, l'amore; lui di un punto di passaggio, un amore; lei insegue l'uomo della vita, lui una donna della vita. Insomma per la «Sissi» diventata una donna matura perdere la testa per un eterno Peter Pan significa farsi del male. Romy non si accorge di essersi innamorata dell'uomo sbagliato finchè non riceve un suo biglietto con un fascio di rose: «Mi dispiace, so di averti reso infelice. Parto per il Messico con Nathalie. Ti auguro ogni bene». Qualche giorno dopo arriva la notizia del matrimonio di Delon con Nathalie Barthélemy, incinta. Una tegola per Romy che tempo dopo dirà di Delon: «Un vigliacco, ma molto bello». Arrivarono batoste peggiori per la Schneider che riuscirà a sopravvivere ai suoi dolori e alle sue delusioni fino al 28 maggio del 1982 quando, con una musica di sottofondo, un sonnifero con un bicchiere di whisky la stroncarono sul suo divano. Alain Delon, l'edonista che ha sempre giocato con la bellezza, lasciò un biglietto sulla sua bara: «Non sei mai stata così bella». E poi ancora le storie di Scott e Zelda Fitzgerald, Colette e il sedicenne de Jouvenel, gli amanti rossi Tina Modotti e Julio Mella, la coppia folle di Salò Valenti-Ferida. E poi la Piaf e Cerdan, la Bergman e Rossellini, Dean e la Pierangeli, Margaret e il suo aviatore, Marilyn e Joe DiMaggio. Indimenticabile come una tragedia greca l'amore impossibile, nato sul famoso yacht «Christina» tra l'uomo più ricco del mondo e la divina, Aristotele Onassis e Maria Callas. Lei, vedette assoluta della lirica, è la diva per eccellenza, lui, il tycoon infedele per costume e per carattere, tratta l'amore come gli affari. Malgrado the golden greek e la femme scandaleuse siano la coppia più chiacchierata d'inizio anni '60, la loro love story durerà poco e lei troppe volte si sentirà come le eroine che porta in scena, delusa e umiliata. Quando, nel '68, seppe dai giornali che Ari stava per sposare Jackie Kennedy, Maria definì il suo amore per il re di Skorpios «brutto e violento» e cominciò a lasciarsi morire. Trovò la morte in una nuvola di gas la poetessa Sylvia Plath dolorosamente innamorata di un uomo egocentrico e infedele incapace di scrivere come lei. Diedero scandalo il campione del ciclismo Fausto Coppi e la Dama bianca, non si negano nulla Brigitte Bardot e il suo pigmalione Roger Vadim, lei ragazzina con gli occhioni e la bocca sensuale, lui il regista, l'artista che creò BB. Tante passioni, tanti amanti, «scomodi», come scrive Innocenti, ma tutti liberi e prigionieri di amare e di soffrire fino all'estremo respiro.

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