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di DINA D'ISA Nena è una giovane maestra degli anni Cinquanta, innamorata di un ragazzo dell'alta borghesia e messa sotto pressione dalle preoccupazioni della madre.

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Adaccoglierla c'è però una realtà ostile, tra contadini quasi arcaici con cui Nena non ha nulla da condividere. Ma la ragazza non molla. Si scontrerà con quei luoghi selvaggi, dando prova di un coraggio femminile, per l'epoca ancora sconosciuto alla maggior parte delle donne e finendo per rivoluzionare in modo radicale la sua vita. Questa la trama del film «Il primo incarico» (da venerdì nelle sale distribuito da Teodora con Spazio Cinema e prodotto da BiancaFilm) diretto da Giorgia Cecere, che debutta alla regia dopo aver sceneggiato alcuni film di Winspeare. Nel ruolo sofferto, intenso e volitivo di Nena spicca invece Isabella Ragonese, già applaudita per questo film alla scorsa Mostra di Venezia nella sezione Controcampo. «Sono fiera di aver interpretato un personaggio come Nena - ha raccontato Isabella Ragonese - è una mosca bianca, ha studiato da privatista e non si lamenta mai della sua condizione. La regista ha scelto gli anni '50 per far emergere un affresco lontano dal nostro eterno presente, una sorta di prospettiva pittorica per guardare da lontano e vedere meglio il mondo di oggi. A cominciare dal valore che si dà adesso alla cultura. Nena, avendo studiato tutta la vita nella realtà contadina meritava rispetto. Mentre oggi una laureata può sembrare in Italia persino strana, se non negativa, perché chi fa cultura è considerato una sorta di parassita. Nena incarna invece la forza dell'insegnamento, il potere culturale, oggi completamente svilito. Lei non sta con il fidanzato dell'alta borghesia perché è ricco ma perché è colto, la sua casa è stracolma di libri, dischi e trasuda cultura. Oggi non è più così . Ora le donne che scelgono le scorciatoie sono la maggioranza. Anche se sono in tante a studiare ma con scarsi risultati nel mondo del lavoro. Forse la società è oggi ancora più difficile per le donne e soprattutto se scelgono la cultura, vivono in un costante stato di precarietà. È importante parlare delle tematiche femminili, anche se esistono problemi più importanti, ma raccontando il mondo delle donne si può poi allargare l'orizzonte a questioni sociali come il lavoro e la maternità». Prima di dedicarsi al teatro, l'attrice tornerà sul grande schermo a ottobre con Fabio Volo ne «Il giorno in più», tratto dall'omonimo libro dell'attore. Sarà una commedia romantica, sul genere, però, di quelle americane, «che entusiasmano di più il pubblico».

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