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«Per boicottare la mia pellicola va prima vista»

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Dopoaverlo visto possono boicottare». Così, Nanni Moretti, nella puntata di ieri a «Che tempo che fa» condotta da Fazio su Raitre, ha risposto al vaticanista Izzo, che su Avvenire aveva invitato il pubblico a boicottare il suo ultimo film «Habemus Papam». E - forse - immaginando la risposta di Moretti aveva anche aggiunto: «Non mi sembra che regga il solito argomento che dobbiamo conoscere per giudicare, non è che debbo saltare giù dal sesto piano per capire che potrei anche farmi male. Di motivi per non vedere il film di Moretti ce ne è almeno uno, fortissimo, quello che ci hanno insegnato le nostre mamme, "Gioca con i fanti ma lascia stare i Santi". Non è un bello spettacolo vedere scimmiottare la figura del Capo della Chiesa cattolica con la farsa (per quanto garbata essa sia) dell'elezione impossibile di un candidato fragile e bisognoso di aiuto». Il regista parte con il funerale di Papa Wojtyla e non esce quasi mai dal Vaticano, dove un Conclave di 101 Cardinali resta ostaggio del dubbio amletico del neo Papa, con spunti ironici da commedia. Il Pontefice va in cura da uno psicoanalista snob (Moretti), capace persino di organizzare un torneo di pallavolo con i Cardinali. Mentre il Santo Padre sfugge alla sorveglianza delle sue guardie, si confonde tra la gente meditando di scomparire. Questa la lunga agonia di un Papa imperfetto che alla fine confessa alla folla in piazza San Pietro la sua inadeguatezza: «Non posso condurre, ma sono uno che deve essere condotto». Un paradosso con un finale che non può certo piacere alla Cristianità, perché il Pontefice è un illuminato che punta la sua forza sulla fermezza della sua fede. E poi, quale Conclave potrebbe mai eleggere un Papa psicologicamente debole?

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