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Dario Salvatori Le voci sul suo precario stato di salute giravano da tempo.

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Einvece Gianni Brezza, 69 anni, non ce l'ha fatta. E con lui scompare un pezzo di storia della Rai. Deve essere stata dura per chi come lui aveva fatto della fisicità il suo identikit. Almeno all'inizio, intorno alla metà degli anni Sessanta, quando debuttò in tv come ballerino. Fra corpi di ballo male assortiti, con ballerini più bassi delle loro partner, con il mito di Don Lurio, il metro e novanta di Gianni Brezza si notava. Non faticò ad imporsi, a diventare primo ballerino, a giostrare con disinvoltura fra ballerine italiane e straniere o cantanti con il vezzo del ballo. Come Loretta Goggi. Si incontrano nel 1979 in una memorabile edizione di "Fantastico": lei già primadonna, lui al top della carriera dopo "Canzonissima" e "Studio Uno". Con la prestanza fisica di Brezza il balletto televisivo italiano cambia volto: non più spalla della diva ma "leader", come si definisce in gergo coreutico l'uomo ballerino. Forse i danzatori più tecnici erano altri, ma Brezza, possente e bel tenebroso, sosteneva e "lanciava" la sua ballerina. Lo fece anche con Loretta Goggi, sua partner anche nella vita a partire dal 1983. Lei proveniente da precedenti sentimentali non felici, lui già sposato, separato con prole, riescono a mettere in piedi una macchina da guerra televisiva di notevole efficacia. Lei talentuosa e insuperabile primadonna, lui coreografo e regista, ma soprattutto guida, consigliere amministrativo, attento custode dell'energia e del mercuriale carattere di lei. Ci lasciano una televisione di serie A, direttamente consegnata alle teche, una televisione fatta di lavoro e abnegazione, prove incessanti e talento, gusto per l'intrattenimento d'eccellenza. Insomma, tutto il contrario della tv di oggi. E' per questo che - senza girarci tanto intorno - non andavano bene per la tv attuale che di fatto li aveva emarginati. Con il pubblico, in teatro, davanti ad una platea che li aveva scelti, non c'erano mai problemi, come nell'ultimo lavoro "Spa, solo per amore", interrotto e devastato dalla malattia di lui. Ebbi l'occasione di lavorare a lungo con Gianni e Loretta. "Canzonissime" (show del sabato sera di Raiuno dal Delle Vittorie), "Ieri, Goggi e Domani" (nascita della fascia pre-serale sempre per Raiuno): centinaia di puntate, mesi e mesi trascorsi insieme, a contatto con il loro talento e le proverbiali liti. Sfuriate che si concludevano con la fuga dell'uno o dell'altra e che potevano durare giorni. Credo di aver appreso molto da loro: la disciplina e l'essenzialità da Gianni (che in fondo è sempre stato un marinaio, abituato a scrutare il vento del gusto), la comunicativa e la gioia assoluta del dare di Loretta, artista generosissima. Il pensiero corre a Loretta, affranta dal dolore, privata dell'uomo e del partner ideale, forse propensa a mollare. Non dovrà farlo e sarà ancora una volta l'affetto e l'amore del suo sterminato pubblico a indirizzarla verso la cosa giusta.

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