Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

il centro della Terra

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

«Viaggioal centro della terra», uno dei romanzi più famosi di Giulio Verne, sta per uscire dalla fantascienza ed entrare nella realtà. L'uomo vive sulla Terra da sempre, ma del suo pianeta sa meno che dello spazio e degli altri pianeti che lo circondano. Il fatto è che noi siamo come delle «formiche su un'arancia», nel senso che l'uomo vive sulla superficie della Terra, ma, visto che questa superficie è eccezionalmente dura, per il momento nessuno è riuscito a penetrarla. Almeno nella realtà, perché con la fantasia... da Giulio Verne al film-kolossal Usa «The Core» nelle viscere del pianeta ci sono passati in molti. Ora arrivare al centro della Terra, o quasi, e cercare di estrarre le rocce più profonde, mai esaminate prima, è l'obiettivo di alcuni scienziati dell'università di Southampton. Gli studiosi sono pronti a trivellare il fondo oceanico al largo della Costa Rica per cercare di raggiungere gli strati più lontani dalla superficie. Il progetto è stato annunciato dalla famosa rivista «Nature». Gli scienziati vogliono arrivare a prelevare campioni dallo strato del mantello sotto la crosta. Le rocce del mantello si pensa siano principalmente le cosiddette «peridotiti», che comprendono minerali ricchi di magnesio e poveri di silicone, come l'olivina e il piroxene. Le proprietà di queste rocce e le condizioni cui sono soggette determinano gran parte del movimento del mantello. Gli scienziati hanno già dei campioni provenienti dalle profondità della Terra, alcuni venuti alla luce con la lava e i vulcani, ma sono stati naturalmente alterati dagli sconvolgimenti che li hanno fatti emergere. «Vogliamo conoscere l'esatta composizione chimica - hanno spiegato gli studiosi - che varia da luogo a luogo. A seconda della composizione, le proprietà fisiche del mantello cambiano e hanno dinamiche diverse sulla Terra». L'ultimo tentativo di scavare nel mantello risale al 1961, ma fallì. Perforare il mantello sulla terraferma è un'impresa difficilissima, perché i continenti si trovano dove la crosta è più spessa, tra i 30 e i 60 km. La crosta dell'oceano, invece, più giovane e sottile, offre l'opportunità di scavare per soli 6 chilometro di profondità, anche se, naturalmente, c'è la difficoltà di lavorare nel mezzo dell'oceano. A. A.

Dai blog