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IL GIRADISCHIa cura di Stefano Mannucci

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Thegreat American Songbook" (J Records) È il Grande Mollicone della storia del rock. Ha messo al mondo otto figli con cinque donne. Per placarsi ci ha messo un po', dopo le bricconerie delle stagioni rock-blues, un cancro alla tiroide e mille turbolenze alcoliche. Ora, al tempo della sedia a dondolo e del plaid sulle ginocchia, può sfogliare il grande catalogo della musica americana del Novecento, lui che non è esattamente un crooner dalla voce patinata e per soprammercato è scozzese. Ne ha fatti ben cinque di album con i classici e gli evergreen che hanno segnato gli anni ruggenti a cavallo della seconda guerra mondiale: e l'operazione è riuscita, con tanto di Grammy Awards. Questo è il meglio del meglio, con il vecchio Rod che sollecita la sua ugola abrasiva a fare il dribbling tra archi e violini e atmosfere che più languide non si può, da "Someone to watch over me" fino a "My foolish heart", fino a un classico relativamente più recente come "What a wonderful world", dove non può contare su un duetto con Satchmo bensì sull'armonica di Stevie Wonder. Buono per una seratina con premesse e promesse. Voto 4/5

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