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Sorrentino: «Il mio viaggio con Sean Penn»

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Conl'occasione Sorrentino ha dato qualche anticipazione sul suo primo film girato in America, «This must be the place», interpretato da Sean Penn e la cui uscita in sala è prevista per il 20 maggio, proprio a ridosso del festival di Cannes, che sarà aperto da «Midnight in Paris» di Woody Allen. Sorrentino ha diretto Sean Penn nei panni di una rockstar in pensione alla ricerca del persecutore nazista del padre scomparso durante il genocidio nazista. Per il regista napoletano si tratta di un «film semplice con una trama su tre livelli: il primo riguarderà il rapporto intimo e familiare tra padre e figlio; il secondo sarà quello di una commedia stralunata; e infine il livello più ampio che è quello dell'Olocausto. La vicenda personale della rockstar diventa quindi il dramma dell'intera Europa. Non so ancora se il mio film andrà a Cannes - ha detto Sorrentino - Certo è che grazie grazie agli incentivi, il mio film ha avuto un apparato produttivo che, solo in Italia, riunisce Medusa, Lucky Red, Indigo e Intesa. Con una struttura del genere alle spalle è stato possibile fare il proprio film, con un budget considerevole e senza condizionamenti, in un ambiente cinematografico come quello americano dove la libertà non è così scontata». Il premio Oscar Salvatores ha infine sottolineato che riguardo alla proposta di una tassa di scopo (con l'aumento di un euro del prezzo del biglietto del cinema, contro cui gli esercenti minacciano una serrata totale) «sarà una battaglia da fare tutti insieme, artisti, produttori, esercenti. Il costo del biglietto del cinema in Italia non è basso, ma non è neanche più alto che in altri Paesi. Si parla tanto di buoni incassi dei nostri film, sono commedie che, magari, hanno problemi a uscire all'estero, ma portano soldi nelle casse di chi il cinema lo fa. Con la differenza, però, che quando Totò faceva incassare milioni, i produttori li rinvestivano per far esordire un genio come Fellini. Questa è una logica industriale». Din. Dis.

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