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E al cinema è un fantasy in 3d

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Stavoltain un 3d rivisitato in chiave comica e moderna da Rob Letterman e con Jack Black nei panni del protagonista che reinterpreta il romanzo di Swift del 1726. Però, sul grande schermo, Lemuel Gulliver non è un medico come nel libro, ma l'addetto alla posta di un quotidiano di New York che, per far colpo su una bella giornalista, ottiene con l'inganno l'incarico di scrivere un articolo sul Triangolo delle Bermuda e finisce invece a Lilliput. Black, oltre a fare il protagonista, è anche il produttore esecutivo. Il risultato è un Gulliver che rievoca le sue manie, musica rock alle citazioni su «Guerre Stellari». Il personaggio è un insicuro al quale manca il coraggio di realizzare i suoi sogni ma, arrivato a Lilliput, il suo ego aumenta in proporzione alla sua stazza rispetto ai minuscoli abitanti dell'isola. Nel film c'è anche Jason Segel nel ruolo di Horatio (il lillipuziano amico inseparabile di Gulliver) e Emily Blunt nei panni della principessa Mary, di cui Horatio s'innamora, mentre Amanda Peet interpreta la giornalista. Girato nei celebri studi di Pinewood, vicino Londra, e l'antico college navale di Greenwich, il film è ricco di effetti speciali e di una innovativa tecnologia digitale capace di sincronizzare le riprese per catturare nella stessa scena e in tempo reale sia il gigante sia i lillipuziani. Black, che ha rivisitato questo romanzo vecchio di 300 anni, prendendo forme, ora mastodontiche e ora minuscole, non ha dubbi. «Meglio essere un grosso, anche se la parabola del gigante è quella della star: ogni tanto vorresti diventare piccolissimo e riconquistare la tua privacy». Din. Dis.

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