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Sui piedi è lascivo.

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Sullamano è fuori moda. Sulla testa è paterno. Una cosa è certa: che si faccia in mille modi, sia di rispetto o di tradimento come quello di Giuda, che si dia o si riceva, che venga praticato perfino tra gli animali, il bacio è un'arte. Siamo attrezzati per baciare fin dalla nascita. Altrochè 24mila baci: chissà quanti ne avranno dati Rober De Niro e Monica Bellocci prima di conquistare il web e conquistare la stampa online statunitense? Ci sono pure Verdone e Scamarcio in «Manuale d'Amore 3», ma le immagini del bacio appassionato tra i due divi sono un altro capitolo. Nel vero senso della parola. Visto che il film diretto da Giovanni Veronesi, in uscita per il 25 febbraio, è diviso davvero in tre episodi. E quello con De Niro e la Bellucci si intitola «Oltre» ma sta facendo il giro del mondo: non c'è internauta americano che sia rimasto indifferente dal lungo e appassionato bacio bollente che si sono scambiati le due star. Di certo non ha nulla da invidiare a quello indimenticabile che si diedero Clark Gable e Vivien Leigh in «Via col vento». È sicuramente imparentato pure con quello che si scambiarono Humphrey Bogart e Ingrid Bergman in "Casablanca». Vero è che comunque il cinema, in tema di baci, ha fatto scuola. Ricordate «The Kiss» nel 1896? Fu il primo impresso su pellicola. Apparve nel cortometraggio di 30 secondi col primo piano di una coppia che si baciava. Fu scandalo. Poi nel 1934 arrivò il Codice Hays che proibì baci lascivi. Per chi non lo sapesse, questo codice proibiva di scambiarsi baci in posizione orizzontale, ma si poteva solo darne stando seduti o in piedi e dovevano durare una manciata di secondi. Almeno fino al 1968, quando il codice venne gettato alle ortiche e i baci smisero di sostituire l'orgasmo, proibito ovviamente. Eppure questo bacio tra De Niro e Bellucci ha scatenato un terremoto. Lo fece anche quello tra un marinaio e una crocerossina, fotografati a New York, il giorno della fine dell'ultima guerra: simboleggiava la pace. Era un bacio. Ma cos'è il bacio? Per averne risposta scomodiamo Sigmund Freud, padre della moderna psicanalisi, secondo il quale il bacio è nato perché il giorno della resa dei conti, lo svezzamento, alla fine arriva. Ma il ricordo di quel piacere ci segue. Allora: baciatori si nasce o si diventa? Ricordando che le donne preferiscono baciare (42%) e gli uomini essere baciati (47%), secondo gli antropologi, il bacio è una sorta di souvenir che ci portiamo dietro dalla preistoria. Al principio fu un passaggio di alimenti della madre, che svezzava il piccolo masticando il cibo e spingendolo con la lingua nella bocca del pargolo. Un modo di allevare i bambini che viene praticato ancora oggi dagli yanomami cacciatori-raccoglitori della foresta pluviale venezuelana. Oppure nelle tribù della Papuasia. In fondo, stando a quanto sostengono alcuni studiosi, baciarsi è un modo per cementare la coppia. Avviene tra gli uomini. Perché ci si scambiano sali minerali organici e sebo, sostanza particolarmente abbondante nella parte interna delle labbra che pare abbia proprio la funzione di unire i rapporti affettivi. Come accade tra gli uccelli che, nel corteggiamento, sminuzzano il cibo, lo introducono nella bocca della partner prima di unirsi nella riproduzione. Cosa che non avviene se uno dei due volatili viene privato delle ghiandole sebacee.

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