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di DINA D'ISA Il suo modello è Alberto Sordi, anche se lui si vede come Brad Pitt e quando parla con Marco Bellocchio non lo riconosce, mentre scambia Matteo Garrone per Stefano Accorsi.

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StavoltaZalone (dopo «Cado dalle nubi» che incassò più di 14 milioni di euro al box office) torna al cinema con «Che bella giornata», diretto da Gennaro Nunziante e dal 5 gennaio distribuito da Medusa in oltre 600 copie. Terrone, irriverente, maleducato e ignorante, il protagonista fa la guardia del Duomo di Milano e viene adescato dalla bella araba Farah (Nabiha Akkari), di cui s'innamora perdutamente, mentre lei, in cerca di vendetta, vuole far saltare in aria la Madonnina. In questo film Zalone non prende di mira, come suo solito, leghisti o gay, ma i terroristi islamici o le missioni di pace che - come dice Rocco Papaleo (nei panni del papà di Checco) - servono agli italiani per pagare il mutuo, «per prendere 6 mila euro al mese senza fare un ca.. Questo è il vero ideale». Così, gli sceneggiatori Zalone e Nunziante si divertono a dileggiare il campanilismo, i terroristi arabi (sconfitti il giorno dell'attentato non dalla polizia ma da una scorpacciata di cozze pugliesi), l'esercito italiano e persino l'Italia delle raccomandazioni e del Vaticano. «La commedia è politicamente scorretta, ma d'altra parte era l'unico modo per allontanarci dai soliti cliché di corna, mogli, amanti e figli - ha detto Zalone - E poi, noi del Sud siamo quelli che hanno dato di più al Paese, nell'esercito come durante il terrorismo: spesso l'eroismo di questi soldati meridionali è solo quello di voler mettere su casa. Ci siamo posti il problema del politicamente scorretto solo sulle vittime di guerra italiane, quasi tutte del Sud, che magari potevano sentirsi mancare di rispetto. Nel mio film la brutta figura non è quella che fanno gli arabi, siamo solo noi a fare la parte dei co.. E sul set anche mio padre (interpretato da Papaleo) è uno che preferisce stare in zone di guerra piuttosto che a casa con la moglie». Ma cinema a parte, «ho ancora tanta voglia di tornare in pubblico, perché vengo da Zelig e mi piace tanto stare sul palcoscenico. In tv per far ridere hai solo 4 minuti e per questo devi fare battute sul sesso orale o su altre porcherie. Al cinema è diverso, non si può fare la stessa cosa per due ore. Il mio modello resta Sordi, anche se non sono nemmeno una delle sue unghie, ma le mie commedie vorrebbero essere un po' come le sue, storie che raccontano con ironia quello che succede in Italia». Nel film corale sono tanti gli attori popolari: da Tullio Solenghi a Rocco Papaleo, Ivano Marescotti, oltre a Cinzia Mascoli, Annarita del Piano, Anna Bellato e Isabelle Adriani. Due le geniali canzoni del comico pugliese («Se mi aggiungerai» e «L'amore non ha religioni») con la partecipazione del cantante Caparezza. Domani, Sky trasmetterà in esclusiva «A lez(z)ione da Checco Zalone» professore per un giorno alla Iulm di Milano, mentre l'anteprima del film sarà domani sera a Cortina, luogo d'incontro che sancì la fortunata collaborazione tra l'attore e il produttore Pietro Valsecchi.

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