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di DINA D'ISA C'era una volta un'audace principessa, dai capelli rigorosamente biondi e lunghi venti metri, capace di tenere a bada un'intera masnada di cialtroni brandendo una padella.

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Questala favola dell'ultimo cartoon della Disney in 3d, «Rapunzel L'intreccio della torre» firmato da Glen Kean e da oggi al cinema. La protagonista, che ha la voce di Laura Chiatti, grazie al caso che porta il ladruncolo nella torre dove è prigioniera dalla nascita, riesce a sfuggire dalla strega. Sarà sempre il ladro Flynn (doppiato da Giampaolo Morelli) a riportarla nel suo regno dove riabbraccerà i suoi genitori. Mentre in viaggio verso casa, Rapunzel e Flynn sono accompagnati dal camaleonte Pascal, dal cavallo bianco Maximus e da un gruppo di omaccioni capitanati da Uncino (con la voce possente di Mario Biondi). Laura Chiatti (che non rinuncia alle sue treccine stile teenager nemmeno sul red carpet capitolino del film) è raggiante e felice di essere diventata «un'icona della Disney e di fare la principessa. Sono sempre stata un'appassionata di cartoni animati e adesso mi sembra di aver realizzato un sogno nel dare la voce a questo personaggio, moderno e romantico allo stesso tempo. Questo doppiaggio lo apprezzo molto di più ora, anche perché ho una nipotina di 4 anni. E sono fiera di dare la voce a una principessa all'avanguardia, perfettamente integrata nella trama. Rapunzel trova nella sua chioma incantata un vero e proprio super-potere, proprio nei suoi capelli chilometrici c'è l'elisir. Solo così si può trasformare in un'autentica Disney-girl che usa i capelli quasi fossero delle liane, li lancia come appiglio per gettarsi fluttuante tra i dirupi, oppure come nascondiglio mimetico o magari per immobilizzare i nemici in spettacolari duelli». Per il cartoon, che si basa sulla fiaba tedesca «Raperonzolo» scritta dai Fratelli Grimm, gli animatori hanno lavorato sodo, visto che - è riconosciuto - i capelli sono la cosa più difficile da rendere in termini di computer graphic. Non manca quel pizzico di romanticismo nella scena cult del bacio in 3d, mentre le lanterne riempiono la sala e circondano gli innamorati distesi in una barca in mezzo a un lago. Morelli ha invece aggiunto che era «convinto di dover fare il principe, ma quando hanno scoperto che ero napoletano mi hanno dato la parte del ladro: questo dalla Disney non me l'aspettavo», ha ironizzato l'attore. È poi Mario Biondi a dare la voce ad Uncino, brigante dall'aspetto rude ma dal cuore tenero, amante della musica e del piano, il cui sogno è quello di diventare un pianista da concerto: «L'Orco mi somiglia abbastanza - ha ammesso Biondi - Uncino è persino pettinato come me, è stata una bella esperienza fare il doppiatore e mi è piaciuto soprattutto l'impianto del musical. La parte musicale della Disney parla sempre con un linguaggio che mi è congeniale e spazia dal jazz al soul, fino al blues».

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